Tu sei qui: GourmetIl risotto “Mare Blu” celebra la Bandiera Blu 2025 e l'eccellenza del mare cilentano
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 30 luglio 2025 12:01:20
Il mare del Cilento, ancora una volta insignito della Bandiera Blu, ispira la cucina d'autore dello chef Lorenzo Avitabile. A conferma dell'attenzione per la qualità ambientale e dei servizi, anche nel 2025 Montecorice (Salerno), conquista il riconoscimento della Foundation for Environmental Education (FEE), che premia le località costiere che si distinguono per mare pulito, gestione sostenibile del territorio e promozione turistica. Agnone/Capitello, San Nicola e Case del Conte/Baia Arena sono le tre spiagge del Comune ad aver ottenuto la certificazione, contribuendo al totale di dodici Bandiere Blu assegnate quest'anno all'intero territorio cilentano.
Per celebrare questo traguardo, lo chef, alla guida estiva del ristorante Taverna di Mare ad Agnone Cilento, ha ideato un piatto speciale: il risotto "Mare Blu", omaggio simbolico e gastronomico alla qualità del mare cilentano. Preparato con riso Carnaroli, gambero rosso, totano, frutti di mare, seppie locali e impreziosito da una leggera nota di blu data da un colorante alimentare naturale, il piatto è diventato il simbolo dell'estate del ristorante.
«Con il risotto Mare Blu ho voluto rendere omaggio a un territorio straordinario che ci regala ogni giorno un mare pulito, pescato genuino e paesaggi mozzafiato» spiega lo chef Avitabile. «La Bandiera Blu è molto più di un riconoscimento: è il segno di un equilibrio tra natura e comunità. Questo piatto vuole raccontare, con gusto e rispetto, l'identità marina e sostenibile del Cilento».
Il ristorante propone la classica cucina di mare cilentana, fondata sul pescato del giorno e su ingredienti a chilometro zero. Alici, gamberi locali, seppie, tonno e pesce spada sono i protagonisti di una cucina semplice e identitaria. «La cucina di mare cilentana si fonda sul pescato locale. È una tradizione che rispetto profondamente e che porto avanti ogni giorno nel menù della Taverna di Mare» sottolinea Avitabile che aggiunge: «Alici, totani, seppie, gamberi: sono i veri protagonisti della nostra tavola».
Originario di Pompei, dove gestisce anche il ristorante "Taverna49", lo chef condivide la gestione di "Taverna di Mare" con il direttore di sala Giovanni Cestra, anch'egli di Pompei, e porta con sé il bagaglio gastronomico partenopeo, reinterpretandolo nel contesto cilentano. Ne sono esempio gli gnocchi al nero di seppia con cozze e tarallo napoletano sbriciolato, i fusilli cilentani con pesce spada e melanzane, o i fiori di zucca ripieni di ricotta e gamberi. «In alcuni piatti porto con me un tocco di napoletanità. È un modo per unire due territori meravigliosi, il Cilento e il Vesuviano, in un'unica visione gastronomica che prosegue anche a Taverna49» dice lo chef.
Attenzione è riservata ai prodotti locali: zucchine e fiori di zucca provengono da coltivazioni di Paestum, così come pane e dolci sono realizzati con ingredienti del territorio. «Il mare del Cilento è una risorsa inestimabile, non solo per il turismo ma anche per la cucina. Ogni piatto che preparo nasce dal rispetto e dall'amore per questo mare, che ci regala ogni giorno un pescato fresco, genuino e identitario».
La Bandiera Blu, istituita nel 1987, è promossa da FEE in collaborazione con UNEP, UNWTO e il Ministero del Turismo. Viene assegnata annualmente alle località costiere che soddisfano 32 criteri ambientali e gestionali, recentemente saliti a 33 con l'introduzione di parametri legati all'accessibilità per le persone con disabilità. Montecorice e l'intero Cilento, con le loro dodici località premiate, dimostrano quanto il binomio tra natura e sviluppo sostenibile possa rappresentare una risorsa concreta e duratura.
«Cuciniamo con prodotti del territorio, a chilometro zero, in un ambiente che rispetta e valorizza la natura. È questo il nostro orgoglio cilentano» conclude Avitabile. E il risotto Mare Blu, già apprezzato per il suo sapore e per il suo impatto visivo, si candida così a diventare il piatto-simbolo dell'estate cilentana.
Fonte: Occhi su Salerno
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