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Lettere alla redazione

Sulla questione traffico

Costa d'Amalfi, non può prevalere la disgregazione. Necessario fronte Comune

Inserito da (redazionelda), venerdì 19 aprile 2019 17:27:29

Sulla questione traffico in Costiera Amalfitano ci scrive un nostro assiduo lettore, il dottor Giuseppe Di Lieto, ravellese d'origine che vive stabilmente a Salerno e che offre la sua personale riflessione che pubblichiamo volentieri.

Esimio Direttore,

consentimi, da uomo di strada che non ha mai avuto responsabilità né politiche né amministrative, di intervenire in quella che ritengo il più grosso problema in Costa d'Amalfi: la mobilità.

 

Altre personalità, ben più autorevoli, sono intervenuti sul tuo giornale su questo argomento. Ma il mio approccio al tema è leggermente diverso e deriva da una cultura di marketing che parte sempre da una valutazione, direi matematica e non filosofica, dei problemi e delle soluzioni da adottare.

 

Prima considerazione:

La mobilità non potrà non essere al 90% e più che veicolare, tenendo conto delle caratteristiche ambientali, e non potrà limitare quella privata tenendo conto del tipo di economia presente sul territorio. Un esempio?

Immaginate un turista che arrivi all'aeroporto di Capodichino, prenda il bus per la stazione di Napoli, un treno per Salerno, un traghetto per Amalfi e poi col suo trolley vada alla ricerca del suo appartamento in affitto nelle viuzze di Amalfi. Si è stancato della sua vacanza prima ancora di cominciare.

 

Il nostro è un turismo di qualità; è impensabile far viaggiare con mezzi pubblici, e che mezzi pubblici, il cliente del San Pietro di Positano o del Caruso di Ravello. Ed ho fatto solo l'esempio del turista.

Ecco perchè la mobilità via mare è solo marginale. Fatta per incrementare il turismo del sacco a pelo. Bella, interessante, ma solo marginale.

 

Seconda considerazione.

Non vorrei che in costiera fossero arrivati i NO TAC (traforo Amalfi coast).

Sul tuo giornale tempo fa ho letto di una manifestazione ambientalista che inneggiava al diniego di trafori sulla costa.

 

Quando nascono queste associazioni (filosofiche e senza far offesa alla filosofia...anzi) mi ricordo che negli anni sessanta i sindacati manifestavano contro la costruzione di autostrade, ritenendole un favore alla Fiat.

Un'Italia senza autostrade!!! Oggi. Si spianano montagne per fare aeroporti, si costruiscono decine di Km di autostrade sul mare, si scava il tunnel sotto Manica e noi restiamo inchiodati ad una visione vetero-ambientalistica, blocchiamo i lavori per aver trovato una vecchia pietra dando ad essa un valore che vedono solo gli addetti al lavoro. Sic....

Ci sarebbero tante altre considerazioni da fare. Ma concludo.

Cosa fare.

La strada da Vietri a Positano non può essere ancora quella mulattiera costruita 2 secoli fa. In alcuni punti è stata allargata, ma da Maiori ad Amalfi... zero.

Bisogna intervenire senza se e senza ma.

Nel frattempo la tecnologia può esserci d'aiuto.

Un esempio ci è dato dal semaforo sulla strada Castiglione-Ravello, ma semplificata nella tecnologia, senza costi esagerati.

Oggi col Wifi, Webcam e con semafori comandati a distanza si può controllare e disciplinare il traffico su tutto il tratto da Maiori ad Amalfi, senza preventivare i tempi si apertura semaforica ma con personale intelligente ed addestrato allo scopo.

Non servono grosse cifre. Come reperirle. Utilizziamo la tassa di soggiorno;

qualche festa in meno non crea danno.

E qui è fondamentale che i comuni interessati agiscano all'unisono.

La costa d'Amalfi non può continuare ad essere costituita da tanti principati. Abbiamo interessi comuni molto più comuni di quanto si creda.

Sogno sempre di veder un cartello a Capodorso "Benvenuti nella città Costa d'Amalfi" ma..........

Grazie dell'ospitalità.

Giuseppe Di Lieto

Fonte: Il Vescovado

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