Tu sei qui: Lettere alla redazioneDa Reghinna Minor a Regina Coeli
Inserito da Matteo Cobalto (redazionelda), domenica 1 marzo 2015 11:06:15
Riceviamo e pubblichiamo lettera di Matteo Cobalto, già rappresentante della Destra giovanile in Costa d'Amalfi, che analizza, dal proprio punto di vista, le ultime vicende di Minori. Di seguito il testo integrale.
Trasmigra attraverso i millenni la vocazione della cittadina minorese. Da approdo balneare dei patrizi romani, passando per approdo di un Bassolino letterario, giunge infine l'ultimo traguardo. Il grande fratello di Orwell non avrebbe osato tanto per un comune con meno di tremila anime. Un sistema di videosorveglianza e di controllo imponente che lascia pensare ad un carcere di massima sicurezza ove nulla passa inosservato e tutto viene registrato. Duro colpo per la microcriminalità minorese, anche se restano ancora frequenti gli episodi di accoltellamenti tra le gang rivali di ratti che si contendono il controllo del fiume Reghinna. Sventati anche gli attacchi alle istituzioni di un feroce pastore tedesco (neonazista) addestrato da un piccolo imprenditore del luogo, nonché i pericolosissimi traffici illegali di Vincenzo Nuschese ed il suo Ape car.
Smacco del sindaco Reale ai suoi colleghi limitrofi. Positano, alle prese con recenti azioni di vandalismo, dovrebbe seguirne le orme. Nella città del gusto, infatti, basta leggere un volantino per essere condannati quali autori dello stesso e prima ancora del tribunale... Nella spasmodica ricerca in fibra ottica di colpevoli e reati, non si esclude il collegamento tra la stella a cinque punte di Minori e quella positanese sulla base delle note simpatie sataniste di Giovanni (sono ironico: non mi quereli!) Giusto o sbagliato che sia un sistema di monitoraggio simile lascia seriamente perplessi se risultasse sufficiente a soddisfare la coscienza parlando di sicurezza. A fronte del vero pericolo (a monte) legato al dissesto idrogeologico, nulla è stato neanche tentato dall'amministrazione Reale in quasi sei anni.
Intanto l'incuria decennale ammassa tonnellate di immondizia che incombono sulla vallata. In caso di calamità (Dio non voglia) le condizioni di pericolo per la popolazione saranno pari all'impreparazione e l'assenza di strumenti per la prevenzione. In compenso i nauseabondi fardelli dei quattro zampe non saranno più anonimi ma osservati uno ad uno da solerti vigili urbani. Per i randagi invece si studia l'arruolamento di un corpo apposito di "rangers" che intervengano in tempo reale contro le defecazioni.
Al pari del "robocop" della fantascienza, questa sinergia tra uomo e tecnologia potrà in futuro intervenire preventivamente evitando che il sedimento escrementizio canino tocchi il pubblico suolo? Intanto sembra realizzarsi il vecchio sogno di ordine e disciplina tanto agognato da qualcuno che - prima - era opposizione nella maggioranza - ed oggi - è organo di garanzia istituzionale sempre nella stessa! Dopo le tragedie che conosciamo, nulla è stato realizzato o progettato per un territorio a rischio.
Nessuna risposta e niente di concreto neanche sul Nucleo Comunale di Protezione Civile, eppure Minori resta l'unico comune della Costa d'Amalfi a non esserne dotato.
Accorpata alla capofila Maiori, Cetara e Tramonti la prevenzione della cittadina è affidata ad un futuro presidio sulla cui validità e dotazioni si resta alla finestra per osservare. Resta la vergogna di un risultato posticcio ed imposto, mentre una ventina di volontari minoresi militano in P.A. presenti in altri comuni Per concludere, sempre grazie alle telecamere è stato smascherato e denunciato il vandalo che nella notte di fine anno ha atterrato e demolito dei costosissimi vasi che abbellivano Via Santa Lucia ... Si tratta del vento! Lo stesso malfattore che porta via ogni speranza, con costanza quotidiana.
Fonte: Il Vescovado
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