Tu sei qui: Lettere alla redazioneIl lavoro stagionale e la truffa dei vouchers
Inserito da (redazionelda), giovedì 13 ottobre 2016 22:24:40
di Alfonso Minutolo
Caro Direttore,
in prossimità della scadenza della stagione turistica che condurrà tutti verso il letargo invernale, vorrei evidenziare un aspetto molto importante che riguarda non solo i lavoratori stagionali già "taglieggiati" dalla NASPI, provvedimento ideato da chissà quali geni che hanno avuto l'abilità di scontentare tutti, ma tutto il mercato del lavoro in generale che di recente è stato investito da un devastante ciclone sociale e legislativo che il buon Renzi ha voluto chiamare Job Act.
Di tanto in tanto le TV ed i giornali parlano di statistiche sull'occupazione che a loro dire sarebbero in rialzo e tutti noi restiamo stupiti e molto piacevolmente colpiti nel sapere che le cose stanno migliorando. Questo ovviamente è un aspetto che riguarda purtroppo solo la superficie di un problema e come ben si sa, l'apparenza spesso inganna e nel particolare caso che sto per descrivere, più che ingannare, truffa.
Quello di cui voglio parlare infatti rappresenta a mio avviso una grossa presa in giro non soltanto nei confronti dei lavoratori, ma di tutta l'opinione pubblica la cui intelligenza viene raggirata da notizie passate in pompa magna come reali ma che invece nascondono un grande tranello: nel caso specifico mi riferisco ai famigerati "Vouchers" e cioè i buoni da 10 euro con cui dovrebbero essere pagate solo le prestazioni lavorative occasionali.
Detto così pare innocuo e semplice come bere un bicchiere d'acqua, ma se poi aggiungiamo che ne sono stati venduti fino ad oggi 347 milioni e che nel solo 2016 c'è stato un incremento del 38% rispetto al 2015 pari ad 84 milioni di buoni in più, allora è comprensibile avvertire il classico brivido sulla schiena.
La cosa più grave però che nessuno sa è che i vouchers "drogano" il mercato del lavoro e mischiano le carte in maniera compromettente quando si tirano su le statistiche.
Difatti, con una trovata geniale da parte delle solite misteriose ed innominabili convenzioni internazionali di cui non si è mai sentito parlare, chi ha lavorato anche solo per un'ora in una settimana con il sistema dei vouchers, è considerato fuori dalle fila dei disoccupati.
Stando così le cose quindi, dovendo le statistiche tenere in considerazione questo tipo di parametro, non conosceremo mai e poi mai il reale della disoccupazione. Se non è un imbroglio questo...
Infine, stando al dato che emerge dal rapporto sul lavoro accessorio aggiornato al primo semestre del 2016, la somma complessiva di 1,4 milioni di lavoratori pagati con i vouchers non arriva a 500 Euro di retribuzione l'anno! Avete capito bene cari lettori del Vescovado e cari lavoratori della Costiera Amalfitana: alla fine della fiera un milione e mezzo di cittadini che percepiscono 500 Euro l'anno vengono paradossalmente conteggiati statisticamente come occupati!
Insomma, siamo dinnanzi ad un meraviglioso gioco di prestigio del grande Houdini!
Ma se non fosse per l'attenzione di poche persone che scendono nel dettaglio dei dati che vengono periodicamente sfornati e per le testate giornalistiche locali messe a disposizione dal progresso e dalla rete, da quali TV ed altri media avreste mai saputo queste cose? Ed infine cari lavoratori consentitemi una domanda, consentireste mai a chi ha ridotto il mercato del lavoro a brandelli, a chi ha creato la NASPI, a chi mente col sorriso sulle labbra pur sapendo di mentire di mettere mano alla Costituzione che è la fonte di tutti i nostri (restanti) diritti?
Pensateci bene, questa è l'Italia e questo è il Job Act.
Fonte: Il Vescovado
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