Tu sei qui: Lettere alla redazioneIl toro va preso per le corna!
Inserito da (redazionelda), lunedì 7 novembre 2016 18:16:49
di Salvatore Sorrentino
«Chella carne coce», «Chella ca sta vicin'a l'uosso». Ed è vero. Ora che certi provvedimenti mi toccano da vicino, ne sento le conseguenze negative.
Varie amministrazioni hanno contribuito a migliorare le condizioni del traffico in Piazza Vescovado, con vie adiacenti, e alla zona Toro.
Per quanto mi concerne, sono stato sempre favorevole a queste lodevoli iniziative; nel lontano 1986, da avversario politico di Di Martino, mi congratulai con lui, quando chiuse al traffico Piazza Vescovado, e confessai pubblicamente che forse io non ne avrei avuto il coraggio.
Oggi, però, che il provvedimento mi tocca da vicino, mi accorgo del danno, molto grave, che mi provoca e... protesto. Civilmente, come si conviene sempre, da cittadini corretti e perbene, specie in simili casi. La protesta, se otterrà positivi provvedimenti conseguenti, potrà creare attenzione per futuri simili iniziative.
Prima di esporre il mio caso personale, voglio ricordare a tutti che, da qualche giorno, gli uffici comunali che stavano a Piazza Fontana sono ritornati al Toro. In fondo al Toro. Ergo...
E ora il mio caso personale, nella certezza che il problema non tocca solo me, oggi e in un ipotetico futuro. Nella zona vivono parecchie famiglie, con persone anziane, talvolta anche più di me.
Io ho ormai ottant'anni, ho tanti acciacchi, i più conseguenti di una malattia che me ne stava portando a un altro mondo. Mia moglie è anch'essa anziana, e pure lei con qualche acciacco. Abitiamo in Viale G. D'Anna, all'inizio del Toro.
Ho un figlio che abita un po' più lontano, anche se pur sempre nella nostra Ravello. Ho tanti, tantissimi amici, anche perché ho amministrato questo paese per ben un decennio e mezzo e pure perché ho avuto numerosissimi alunni, che mi sono devoti, anzi che sono divenuti miei carissimi amici. Mia moglie, oltre ad aver acquisito gli affetti dei nuovi amici, ha numerosi parenti.
Tutti sentono il desiderio di renderci, di tanto in tanto, visita, così come noi rendiamo visita a loro. Molti sono nostri coetanei. E cioè, con i problemi fisici e con gli acciacchi che teniamo noi.
Arrivano a Piazza Fontana, stop; non si puo' salire. Tanto meno si puo' lasciare la macchina; e chi te lo dà il parcheggio! Per poco i solerti Vigili, meglio ancora, le solerti gentili Vigilesse, non ti permettono manco di fermarti: Noblesse oblige; non dobbiamo rallentare il viaggio dei nostri portatori di argent (a chi soprattutto poi? ma questo è un altro discorso).
E ciò almeno nell'alta stagione, che è piuttosto lunga a Ravello. Grazie a Dio, e al lavoro svolto da tanti amministratori. Come pure al mio, dal 1970 al 1985, periodo molto vivace a Ravello, per Lavori Pubblici. Oltre che privati.
Molto spesso, anche se questi nostri parenti e amici si vogliono far accompagnare da un giovane, autista, la verità è che non ce la fanno proprio a salire a piedi fino a casa mia. Conseguenza: se ne tornano indietro; o addirittura, se ne sono informati, non partono proprio, da casa loro.
E questo è un danno, umano; specie per degli anziani. E non mi si venga a dire che si possono fare delle singole autorizzazioni. Lo so. Ma diciamoci la verità, sono piuttosto lunghe, e complicate, le relative pratiche. Non è il caso, pure per la non sempre previsione delle visite.
Questo, però, non è il peggio. Il guaio maggiore riguarda la situazione di mio figlio. E forse di figli di altri che abitano nella zona. Io, e pure mia moglie, abbiamo bisogno di assistenza fisica, oltre che morale e psicologica, da parte di lui. Anche perché lui ha una preparazione culturale piuttosto ampia, che gli deriva dagli studi universitari, dai corsi di aggiornamento che segue, volontari o obbligatori, per la professione che svolge. E dalla professione stessa.
Ebbene, lui non può venire a casa mia. In auto, s'intende! Non mi si venga a dire che lo si vede salire liberamente, tutti i giorni. Sì, è vero. L'autorizzazione che glielo permette, però, è temporanea, esiste perché abbiamo un posto più o meno idoneo a parcheggiare la sua auto.
Quando, a giorni, ormai e finalmente, questa possibilità non ci sarà più, che succederà? Come dovrò fare? Io non posso fare a meno della sua opera. Basta, non vado oltre.
Sono convinto che, nella mia situazione, si trovano tanti altri cittadini, e non solo della mia zona. E chissà in futuro.
Allora? Non sta a me suggerire la soluzione del problema; forse non saprei nemmeno farlo. È, però, un problema; civile, fisico, sociale. E soprattutto umano. Non lo si puo' trascurare. È dovere dell'Amministrazione Comunale risolverlo. E questo è il momento migliore. Durante l'inverno gli alberghi sono chiusi, quindi, c'è tutto il tempo di studiare, decidere e... provvedere.
Sono certo che il problema si risolverà. E con soddisfazione di tutti.
Perdonatemi!
Ah, m'è venuto un dubbio:
Nel lontanissimo 1975, creai uno slogan, che piacque: RAVELLO AI RAVELLESI!
Non vorrei che si fosse creato, ora, un diverso slogan: IL TORO AI FORESTIERI!
E, quindi, loro possono accedere, noi no.
Fonte: Il Vescovado
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