Ultimo aggiornamento 4 ore fa S. Alfonso Maria de' Liguori

Notizie Costiera Amalfitana - Notizie Costiera Amalfitana

Notizie Costiera Amalfitana

Hotel Marina Riviera Amalfi - Luxury 4 Stars Holte in Amalfi - Swimming Pool - Bistrot - GourmetMaurizio Russo liquori e prodotti di eccellenza dal 1899 a Cava de' Tirreni. Elisir di Limone, il Limoncello di Maurizio Russo, è realizzato esclusivamente con limone IGP della Costa d'AmalfiIl San Pietro di Positano è uno degli alberghi più iconici della Costa d'Amalfi. Ospitalità di Lusso e Charme a PositanoGM Engineering srl, sicurezza, lavoro, ingegneriaSmall Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPAHotel Santa Caterina, Albergo 5 Stelle lusso ad Amalfi. Ristorante Il Glicine, stella Michelin ad Amalfi

Tu sei qui: Lettere alla redazioneIncendi, una storia italiana: chi accende la fiamma e chi buca il secchio dell'acqua  

Lettere alla redazione

Incendi, una storia italiana: chi accende la fiamma e chi buca il secchio dell'acqua  

Inserito da (redazionelda), mercoledì 19 luglio 2017 21:31:47

Riceviamo lettera a firma dell'attivista politico amalfitano Alfonso Minutolo. E volentieri pubblichiamo.

 

Caro Direttore,

 

Non ti scrivo per dare ulteriormente peso alle già tante manifestazioni di sdegno che migliaia di cittadini hanno già manifestato riguardo i roghi e voglio anche soprassedere sull'ingente danno arrecato alla flora e alla fauna dei nostri territori. Noto pero che l'indignazione della gente si muove senza una precisa direzione e siccome ritengo che questo sia un sentimento utile a mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica su alcuni determinati fenomeni, per far sì che essa non venga dispersa, lascia che precisi alcuni dati importanti che non vertono sull'evidente ed organizzato disegno criminale che è in atto ma su alcune responsabilità e negligenze attribuibili alla politica che ha rivoluzionato in negativo la reattività delle istituzioni nei confronti degli incendi boschivi.

 

Mi riferisco alla cosiddetta "Riforma Madia", ovvero la riforma della Pubblica Amministrazione dello Stato Italiano.

 

Uno degli effetti di questa riforma è stato l'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato all'Arma dei Carabinieri ed ai Vigili del Fuoco. Detto così può risultare semplice e magari anche utile, chi infatti non penserebbe che un accorpamento effettuato con prospettive di risparmio non sia una cosa buona e giusta? Solo che nonostante a volte non sia esattamente vera questa cosa, in questa situazione si è trattato di una vera e propria sciagura ed ecco il perché.

 

Innanzitutto è stata caotica la divisione degli uomini tra Carabinieri e Pompieri; questi ultimi soprattutto si aspettavano che il personale già operativo agli spegnimenti, coloro i quali cioè che sono in grado di coordinare i lavori in caso di emergenza incendi, venissero riassegnati alle loro fila, così non è stato. Il tasto dolente però è rappresentato dalla redistribuzione dei mezzi: la Forestale poteva mettere a disposizione dello Stato una flotta di 32 elicotteri, di cui ben 30 in grado di intervenire per spegnere gli incendi. Al primo Gennaio 2017 con la riforma, sono transitati tutti sotto la proprietà dei carabinieri i quali ne hanno trattenuti 13 che fino allo scorso anno servivano a spegnere gli incendi mentre quest'anno no perché destinati ad altre mansioni.

 

Inoltre, degli altri 17 mezzi tutti in disponibilità dei Vigili del Fuoco, soltanto sette sono utilizzabili. Ma come è possibile tutto ciò? La motivazione è talmente banale che fa paura: complicazioni burocratiche, problematiche sui protocolli di volo, ritardata manutenzione, questioni sui ruoli e sulle competenze; insomma tutte sciocchezze che prima che l'ex Ministra di Renzi Marianna Madia ci mettesse le mani non esistevano.

 

Poi ci sono i Canadair, li stiamo vedendo in opera in questi giorni e tuttora, mentre scrivo questo pezzo, sento il rumore dei motori di queste fortezze volanti buone. L'Italia ne ha a disposizione 16 dislocati su 14 basi aeree nazionali, troppo pochi data la lentezza di questi mezzi ed i lunghi tempi che impiegano per raggiungere le varie destinazioni. Pensate che in questi giorni la Francia ce ne ha prestati due per spegnere il vasto incendio sul Vesuvio.

 

L'Italia ha ultimamente ed inspiegabilmente ha ordinato ben 90 cacciabombardieri F-35 che non userà mai (chi potremmo mai 'cacciabombardare' noi italiani?) al costo di 117 milioni di Euro l'uno. Con queste cifre, per ogni F-35 avremmo avuto ben otto canadair per contrastare gli incendi, un sistema di droni con i quali monitorare continuamente il territorio e magari pure la copertura satellitare con approssimazione al centimetro.

 

Alla luce di queste notizie cari lettori, la prossima volta che metteremo il naso fuori dalla finestra e sentiremo puzza di bruciato, ogni volta che vedremo un volontario di Protezione Civile che si fa il culo per pura passione e ogni volta che sentiremo rumore di elicottero o di aereo che ci sorvola, se ci verrà da imprecare ed indignarci, ricordiamoci che oltre a chi ha materialmente acceso la fiamma, c'è anche chi nel contempo ha bucato il secchio dell'acqua lasciando a secco un intero sistema di soccorso già collaudato.

 

Buona estate e speriamo che la finiscano qua.

 

Fonte: Il Vescovado

Galleria Fotografica

rank: 102337103

Lettere alla redazione

Lettere alla redazione

Ravello, il grido di un cittadino: «Così si educa alla paura, non al rispetto delle regole»

di Alfonso Mansi, professore di materie giuridiche in quiescenza La Costituzione Italiana sancisce la centralità della persona e l'obbligo, da parte dello stato, di rimuovere tutti quegli ostacoli, che di fatto limitano la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo degli individui...

Lettere alla redazione

Una società aperta, il principio di non violenza, il Nuovo Umanesimo

Di Giovanni Maria di Lieto, avvocato Una società clientelare è una società "chiusa". Bisognerebbe riscrivere gli articoli della Costituzione (artt. 1 e 3), secondo questo schema: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, ripudia e combatte ogni forma di clientela e di clientelismo....

Lettere alla redazione

Maiori Art Coast, Mario Ruggiero segnala: «Belle opere, ma i supporti sono un pericolo»

Il M.A.C. - Maiori Art Coast è un progetto culturale che punta a trasformare il lungomare di Maiori in una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto, grazie all’installazione di opere contemporanee che dialogano con il paesaggio costiero. Un’iniziativa meritevole, promossa dall’Amministrazione comunale...

Lettere alla redazione

«La spiaggia che non c’è più», lo sfogo di un cittadino di Maiori

Un tempo era un piccolo angolo di paradiso, incastonato tra il mare e la storia, con la torre saracena a vegliare dall'alto e un'accoglienza semplice e sincera che rendeva quella spiaggia dei maioresi qualcosa di più di un tratto di costa. Oggi, di quello spazio tanto caro ai cittadini di Maiori restano...

La tua pubblicità sui portali più letti della Costiera Amalfitana, scegli l'originale NCANews, il Vescovado, Positano Notizie, Maiori News, Amalfi News, Il Portico, Occhi Su Salerno