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Lettere alla redazione

Alfonso Ferrara di Beechic

Io, ristoratore itinerante in Costiera: burocrazia e indisponibilità dei Comuni mi fanno chiudere

"Agli amministratori della costiera ho chiesto di essere lungimiranti, di darmi possibilità, permettendomi di svolgere ciò che so fare, nel pieno rispetto delle regole"

Inserito da (redazionelda), lunedì 10 dicembre 2018 13:55:58

Ci scrive Alfonso Ferrara, titolare di Beechic, realtà di ristorazione itinerante della Costiera Amalfitana tanto apprezzata sul territorio, comunicandoci la volontà di cessare l'attività. La fine di quel sogno condiviso col suo socio. Nella lettera trasmessa alla nostra redazione per la pubblica diffusione, le ragioni collegate alle difficoltà che lo hanno indotto a gettare la spugna.

Gentilissimo Direttore,

Le chiedo ospitalità sul suo giornale per portare a conoscenza i suoi numerosi lettori di una decisione che mio malgrado sarò costretto prendere. La chiusura della mia attività denominata Beechic... Chiedo spazio alla suo giornale perché è una decisione che mi rattrista e la sto vivendo come una sconfitta personale pur avendo lottato con tutte le mie forze, prova ne è questa lettera che ho inviato a vari comuni ma che purtroppo non ha trovato risposta:

 

Mi chiamo Alfonso Ferrara, da due anni insieme ad un mio collega inglese abbiamo lasciato i rispettivi posti di lavoro come dipendenti di albergo per dare inizio al nostro sogno, un progetto molto particolare e difficile di ristorazione ambulante.

La nostra decisione è scaturita da un forte desiderio di mettersi in discussione ma anche dalla precarietà del lavoro stagionale in costiera e non ultimo l'ennesimo danneggiamento, legga dimezzamento del sussidio di disoccupazione con la NASPI.

Ci siamo resi conto che era arrivato il momento di farsi coraggio e mettersi in proprio.

Come tutte le attività che aprono in Italia abbiamo avuto non poche difficoltà nel poterci esprimere purtroppo come Lei ben sa la burocrazia non aiuta, ancora di più nel nostro caso che rientriamo nella categoria degli ambulanti.

Fortunatamente sin da subito il Sindaco di Praiano, entusiasta di questa iniziativa, conoscendo la nostra professionalità ci ha dato la possibilità di poter operare inquadrandoci come una vera e propria attrazione turistica vista la caratteristica del mezzo, un Ape vintage con il quale svolgiamo la nostra professione.

Da quest'anno qualcosa è cambiato, infatti anche a Maiori, mio paese di origine hanno adeguato il regolamento e ci hanno concesso due giorni a settimana, Sabato e Domenica, diventando finalmente ambulanti, non ad ore ma a giorni, che era quello che chiedevamo e chiediamo agli altri amministratori.

Il nostro intento infatti è essere ambulanti, ma purtroppo visto le nostre caratteristiche non riusciamo ad esserlo ad ore, considerando che per aprire e chiudere impieghiamo quasi 1 ora. Il nostro intento è poterci spostare nei vari paesi della costiera con un vero e proprio calendario programmato.

Le preoccupazioni e problematiche delle amministrazioni che abbiamo riscontrato sono l'eventualità di una concorrenza con le attività in loco, tengo a precisare che noi serviamo prodotti preparati in modo molto particolare, diversi dalla classica cucina mediterranea definendoci "Confucion Food" e ad un anno dalla nostra apertura non siamo mai andati in conflitto con le altre attività, anzi in molti casi siamo stati un valore aggiunto:

  • Per le caratteristiche estetiche del veicolo molte persone incuriosite si fermano, magari destinati ad altri luoghi.
  • Il veicolo estremamente piccolo non consente di soddisfare tutte le esigenze dei clienti che di conseguenza devono riversarsi nelle attività limitrofe.
  • In un anno abbiamo ricevuto diversi articoli su quotidiani, siamo stati inseriti in una trasmissione televisiva estera che ci sta dando visibilità in tutto il mondo, siamo stati selezionati su due guide una estera dedicata a clienti di target medio alti e negli ultimi giorni anche sulla guida di Repubblica del 2018.

Tutto ciò ci ha dato grande visibilità ma paradossalmente abbiamo difficoltà ad esprimerci se i comuni non ci accolgono.

 

Dopo tutto questo preambolo, vengo al dunque: il mio socio non ha retto alle tante difficoltà ed ha abbandonato il progetto, ed io prima di vedere infranto un sogno ho lottato per un ultimo tentativo, ma mio malgrado sarò costretto ad interrompere questa attività.

Quello che ho chiesto agli amministratori è stato atto di coraggio nei confronti di un giovane che ha lasciato un lavoro stagionale, sì, ma sicuro, investendo una cifra considerevole per realizzare il proprio sogno e fare impresa.

Mi ero illuso perché spesso i politici parlano della creazione di nuovi posti di lavoro, che si devono spronare i giovani ad investire in nuove attività con nuove idee, ma poi quando uno si mette in gioco trova davanti a sé un muro invalicabile, la burocrazia e la difesa di qualche interesse personale, a volte puramente elettorale.

Agli amministratori della costiera ho chiesto di essere lungimiranti, di darmi possibilità, permettendomi di svolgere ciò che so fare, nel pieno rispetto delle regole.

Vi ringrazio per l'attenzione e Vi porgo distinti saluti.

Colgo l'occasione per ringraziare chi mi ha sostenuto in questo viaggio, mia moglie la mia famiglia ed i numerosi ospiti che hanno condiviso la mia follia.

Alfonso Ferrara

 

Fonte: Il Vescovado

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