Tu sei qui: Lettere alla redazioneMaiori, la “deforestazione” continua nei giardini pubblici
Inserito da (redazionelda), mercoledì 27 giugno 2018 09:17:02
Riceviamo e pubblichiamo lettera a firma di Gioacchino Di Martino, ambientalista convinto e delegato WWF della Costiera Amalfitana, in seguito al taglio di tre alberi di alto fusto dai giardini pubblici di Maiori. Segue testo.
Continua la "deforestazione" di giardini e di altre aree pubbliche del comune di Maiori. E' in pieno svolgimento, infatti, la campagna di "lotta ai nocivi" intrapresa da qualche tempo dall'attuale amministrazione.
Con un blitz iniziato in piena notte due vetusti e imponenti rappresentanti dello striminzito patrimonio arboreo cittadino di Maiori sono caduti vittime delle motoseghe.
Stavolta a farne le spese sono due grandi alberi, due pini: uno nelle vicinanze di piazza San Giacomo tra le grandi araucarie, l'altro nei vecchi giardini lato hotel Reginna. Ritenuti colpevoli, a quanto è dato sapere, rispettivamente di presunta, ancorchè a me sconosciuta, affezione, l'altro di emanazione di ombra molesta, sono stati, dopo un giudizio (credo estremamente sommario), prontamente giustiziati.
Mi auguro, anche se ne dubito fortemente, che alla base della decisione ci siano state accurate valutazioni dello stato di salute delle due piante da parte ovviamente di un fitopatologo come avrebbe dovuto fare qualsiasi soggetto interessato alla salvaguardia del verde e non alla sua riduzione. Tanto è avvenuto per esempio con il grande e antico pino d'Aleppo del Castello Mezzacapo: un'analisi attenta delle sue condizioni seguita da un complesso intervento di risanamento permette ancora oggi allo splendido albero di completare l'affascinante cartolina della veduta da Maiori e dal mare.
Analoghe considerazioni di carattere paesaggistico dovrebbero guidare le scelte dell'Amministrazione di Maiori imponendo scelte di estrema cautela nella gestione delle aree verdi soprattutto laddove la presenza di grandi alberi costituisce ormai un elemento insostituibile dello scenario e del panorama da sacrificare solo in caso di assoluta e documentata necessità.
Gioacchino Di Martino
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Fonte: Il Vescovado
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