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Lettere alla redazione

Non parlerò a favore di nessuno, ma di tutti. Non parlerò contro nessuno, ma contro tutti

Inserito da (redazionelda), sabato 21 agosto 2021 09:25:51

di Salvatore Sorrentino*

Siamo ormai alla campagna elettorale.

Dopo quella del 2006, non ho più partecipato attivamente alle campagne elettorali, specie a quelle locali. Per motivi vari, che non sto qui a indicare, non ne vale la pena, e sono facilmente intuibili, non ho potuto.

Ne ho sofferto molto. Non ne posso più. Non ce l'ho con nessuno, in particolare; ma devo intervenire. Prendo, però, un impegno: non parlerò a favore di nessuno, ma di tutti. Non parlerò contro nessuno, ma contro tutti. Se lo riterrò utile.

Non scenderò in campo; lungi da me questa idea. Quando avevo 47 anni, decisi che avevo completato la mia esperienza, avevo fatto tutto quello che, da sindaco, potevo fare. Ravello non aveva più bisogno di un sindaco che era ormai vecchio. Quando si è giovani, è tutto un altro discorso: si può, in una stessa giornata, discutere un problema con un ministro, a Roma, andare a colloquio col Presidente della Regione, a Napoli, partecipare a un incontro politico a Salerno, la sera. Io l'ho fatto, più volte. Alle elezioni del 1990, allorché avevo solo 52 anni, non mi presentai nemmeno come aspirante consigliere.

Questo, ovviamente, vale per me; non è detto che debba valere per tutti. D'altronde, quando i giovani non si fanno avanti, pensano solo a far soldi, o a divertirsi, non sentono l'amore per la propria terra, che ha, invece, bisogno di loro, non si propongono, che si può fare? Ci si deve necessariamente accontentare di quel che avviene. Per quell'ufficio.

Voglio ricordare solo due fatti, importanti, che giustificano la mia scelta

1) Tony Blair, Primo Ministro del Regno Unito, nel 2007, quindi dopo la mia decisione di non presentarmi, all'età di 54 anni, decise di non rivestire più la carica di Premier, perché troppo vecchio;

2) Franco Zeffirelli, regista, già senatore della Repubblica, rifiutò la carica di Senatore a vita perché ritenne che certe cariche vanno assegnate ai giovani, i quali hanno le energie necessarie per svolgere il mandato.

Spero di non trovarmi di nuovo nelle medesime situazioni, cioè di quelle che mi impediscono di parlare; ma se mi ci dovessi, non smetterò: lo ritengo un dovere per un ravellese della mia esperienza, di uomo e soprattutto di ex amministratore della città, dove sono nato, sono cresciuto, mi sono formato, ho lavorato, ho studiato, ho insegnato, ho sofferto, ma dove ho avuto pure tante soddisfazioni. Soprattutto perché l'ho amministrata, per ben tre lunghi fruttuosi lustri.

Comincio a scendere nel particolare e invito subito i contendenti che aspirano ad amministrare da Palazzo Tolla a evitare, nei programmi che accompagneranno le liste elettorali, previsioni stupide, sì, stupide, cioè di cose chiaramente irrealizzabili; li prego, invece, di elencare opere e ipotesi che si possono realizzare. Prego veramente tutti: non consumate carta a riempire pagine di propositi che non stanno né in cielo, né in terra; restate, per favore, coi piedi per terra. Ho letto, una volta, in un programma, della sistemazione di una cosa (permettetemi di non nominarla), che non sapevano nemmeno di che si trattasse e dove fosse; nessuno dei contendenti; nemmeno il 90% dei ravellesi. Ovviamente non se n'è fatto niente.

Vengo al sodo: non sarò certo io a suggerire o addirittura formare il programma degli aspiranti sindaco; non mi compete e non ne ho voglia.

Da libero cittadino di questa bella e importante isola felice della Costa d'Amalfi, forse addirittura la prima di essa, per posizione, per storia, per cultura, mi propongo di ricordare, ai miei futuri amministratori, che esistono delle opere non completate da decenni, delle vere e proprie incompiute, che vanno compiute; che esistono errori grossolani che vanno immediatamente corretti; fossimo a scuola, io li sottolineerei con la matita blu.

Chiudo, per oggi, e mi preparo a cominciare il primo intervento, nella speranza che la mia esperienza mi guidi a non commettere errori e che i destinatari dei miei scritti ne prendano visione e che, per quanto possibile, se li riterranno utili, si impegnino a provvedere in merito.

Ovviamente con tutti i possibili miglioramenti, ma senza mancarne alcuno.

Spero di essere utile.

Non parteggerò per nessuno. Sarò imparziale. Almeno mi propongo di essere tale, pur essendo consapevole del fatto che potrò pestare i calli a qualcuno. Chiunque egli sia.

Nessuno me ne voglia.

Prego la dea Ragione di farmi da guida, sì da farmi mantenere l'amicizia vera che ancora mi lega a tutti i prevedibili attori in gara.

Speriamo bene!

*già sindaco di Ravello

Fonte: Il Vescovado

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