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Lettere alla redazione

Sannio, Benevento, Provincia, Sanità

Sanità in Campania. L'esperienza traumatica di un cittadino in un ospedale del beneventano

A poche ore dalla dimissione dall'ospedale viene trasportato in codice rosso presso un ospedale di altra provincia

Inserito da (Admin), domenica 7 aprile 2024 09:49:47

La lettera di un cittadino che al momento preferisce restare anonimo apre una finestra preoccupante sullo stato del sistema sanitario in Campania e, più precisamente, nella provincia di Benevento.

Nel breve racconto il lettore pone l'accento sulle responsabilità che vanno oltre la semplice gestione amministrativa. In un momento dove la sanità in Campania viene attaccata per questioni di natura politica ed economica, rivela un'angolazione spesso trascurata: quella della condotta degli operatori sanitari nei nosocomi locali.

Il lettore, nel suo scritto, ci pone di fronte a un episodio specifico e allarmante: un anziano paziente viene ricoverato per grave insufficienza renale. Nonostante la mancanza di miglioramenti evidenti nei parametri vitali e lo stato generale, il medico primario del reparto decide di dimettere il paziente, contrariamente alle richieste dei familiari per ulteriori cure. Questa decisione, presa a fronte di un trattamento domiciliare ridotto a un semplice diuretico, ha portato a un aggravamento tale da necessitare un ricovero urgente in un altro ospedale, fuori provincia.

Di seguito il testo integrale della missiva:

«Tante parole spesso vengono scagliate contro i nostri governanti,attribuendo loro le colpe della mala gestio sanitaria della provincia di Benevento. Siamo sicuri che la colpa sia solo degli amministratori e non di chi opera negli ospedali? Circa le responsabilità del declino del sistema sanitario non può sentenziare un privato cittadino ma certo è che frequentando qualche nosocomio cittadino si ha l'impressione che le colpe siano da attribuire anche (forse soprattutto)agli operatori medico sanitari. Riporto un evento che poco fa onore ad uno dei nosocomi beneventani in cui utilizzando un linguaggio cattolico "poco viene fatto del bene ai fratelli". Un paziente anziano viene ricoverato a seguito di accesso al pronto soccorso con una grave insufficienza renale e dopo pochi giorni nonostante i parametri vitali e lo stato generale del paziente non fossero migliorati il medico primario del reparto decide di dimettere il paziente,nonostante i familiari chiedessero ulteriori cure, e che a suo dire era in grado di poter essere curato a casa con una semplice terapia farmacologica composta da un semplice diuretico . Dopo nemmeno un'ora lo stesso paziente a causa di un ulteriore peggioramento viene portato presso altro ospedale fuori dalla provincia di Benevento in cui viene ricoverato d'urgenza in codice rosso con parametri vitali al limite della sopravvivenza. Quanto sopra esposto è qualcosa che avviene quotidianamente negli ospedali del Sannio ma i familiari dei pazienti, troppo impegnati nel cercare di curare i propri cari, non espongono questi episodi continuando così ad alimentare quel mondo romanzato della sanità in cui gli operatori sanitari sono visti come eroi che devono combattere il "mostro governante" il quale non li aiuta.»

"Un qualunque cittadino anzi nessuno"

Fortunatamente la macchina della Sanità è fatta anche di tante eccellenze e professionalità che riescono a compensare, lì dove qualcuno viene meno, ma è naturale che si sollevi un interrogativo: come può il sistema sanitario rispondere adeguatamente alle esigenze dei suoi cittadini se non si prendono in considerazione tutti gli aspetti della catena di cura, inclusa la responsabilità degli operatori sanitari?

 

Foto di Parentingupstream da Pixabay

Fonte: Il Portico

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