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Lettere alla redazione

Una riflessione su progetto Sindaci di rilancio della Costa d'Amalfi

"Forse per questa congiuntura sarebbe stato più opportuno confrontarsi con le locali categorie interessate al turismo e che vi operano, insieme a responsabili delle compagnie aeree e virologi".

Inserito da (redazionelda), domenica 19 aprile 2020 19:49:24

Il progetto "La Costiera Unita affronta il Covid-19, per decidere il suo futuro", proposto dal sindaco di Ravello Salvatore Di Martino alla Conferenza dei sindaci e presentato sulle pagine del Vescovado, è al centro del dibattito pubblico. All'intervento del presidente del Consorzio Amalfi di Qualità, Gennaro Pisacane, che aveva chiesto la partecipazione diretta del mondo dell'impresa e trasparenza nell'iter procedurale con la possibilità di partecipazione alle riunioni mediante dirette streaming, fanno eco le riflessioni di Gino Caruso, già direttore dell'hotel Caruso, presidente dell'Associazione Albergatori di Ravello e direttore del Consorzio Turistico Ravello-Scala. «Forse per questa congiuntura sarebbe stato più opportuno confrontarsi con le locali categorie interessate al turismo e che vi operano, insieme a responsabili delle compagnie aeree e virologi» sostiene Caruso di cui pubblichiamo la riflessione integrale di seguito.

 

di Gino Caruso*

Seguo con attenzione opinioni e commenti su come superare l'attuale crisi economica ed altresì l'autorevole proposta del Sindaco di Ravello, "Rilancio della Costa d'Amalfi post Covid-19" alla Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi.

Forte della esperienza di una vita lavorativa spesa nel mondo degli alberghi e del turismo voglio esprimere, assieme a quella dei tanti esperti, anche la mia modesta opinione.

Leggo: "Celebrazione di una giornata di lavori da tenere a porte chiuse con la presenza fisica dei 14 Sindaci della Conferenza, e in collegamento virtuale esperti di fama nazionale e buoni conoscitori della Costiera, quali: Economista; Esperto in Sviluppo locale; Sociologo; Amministrativista; Esperto di sviluppo turistico territoriale; Giornalista/Comunicatore; Innovatore".

Al di là del pragmatismo e delle capacità di questi esperti di fama nazionale mi sarei aspettato piuttosto dei massimi esperti di turismo: un Direttore di Sales and Marketing di compagnie alberghiere o tour operator un Project Director consulente di catene alberghiere, un esperto Event Planning internazionale, un Professore di Strategic Marketing della Cornell University, un virologo... niente di tutto questo.

Le espressioni "individuare le azioni strategiche da porre in essere e non solo di rilanciare la nostra economia, ma soprattutto di correggere eventuali errori che negli ultimi decenni si sono compiuti" e in più "la celebrazione di una giornata di lavori da tenere a porte chiuse" fa suonare in me un campanello dall'allarme: approfittando dello stato di necessità, spesso si costringono i popoli ad accettare misure che vanno contro i loro interessi, che in situazioni ordinarie non avrebbero mai accettato. E' la strategia della shock economy.

"Forse per questa congiuntura sarebbe stato più opportuno confrontarsi con le locali categorie interessate al turismo e che vi operano, insieme a responsabili delle compagnie aeree e virologi".

Economisti, strateghi e avvocati probabilmente competono al governo centrale e Regionale. Per la verità penso che in questa congiuntura non siano utili né gli economisti o esperti di sviluppo turistico territoriale né i grandi esperti di marketing internazionale, poiché nessuno ci può indicare un modo per far finire questa pandemia onde poter ripartire con le attività legate al turismo e ritornare alla normalità. La riapertura sarà consentita da Governo centrale e regionale solo quando ci saranno le condizioni. Intanto bisogna guardare la situazione realisticamente e come sembra questa pandemia non finirà fino a che non sarà disponibile un vaccino. Alla normalizzazione della crisi sanitaria tutte le attività ripartiranno senza bisogno di azioni di marketing o di innovatori, ma grazie alla storia turistica ed alle unicità dei luoghi e delle strutture della Costiera. Non so se Ravello rappresenta un'eccezione, ma dalle notizie che ho potuto raccogliere per la stagione 2021 alcune aziende registrano già un venduto dell'70% con punta al 90% per la banchettistica. La nostra clientela sembra fiduciosa della normalizzazione e fidelizzata.

Nel breve termine dobbiamo stare a casa. A medio termine si potrà consentire di riaprire alberghi, ristoranti etc. che sono il volano della economia costiera, ma con condizioni restrittive capestro pertanto molti decideranno di non aprire. Quelli che avranno voglia e saranno stimolati a riprendere l'attività potranno contare solo su una clientela nazionale per poi aprirsi alla clientela internazionale quando si normalizzeranno i traffici aerei, ma nel frattempo saremo vicini all'inverno e non tutte le strutture della costiera sono attrezzate per i climi rigidi con adeguati spazi interni confortevoli. Si potrà spingere sul turismo culturale dando l'opportunità di visitare con tranquillità musei, siti archeologici e ameni. Periodo però che sarà assoggettato a una grande concorrenza di prezzi pertanto immagino anche di grande sofferenza. In questa fase l'unico sostegno valido è sgravare gli imprenditori del costo del lavoro per il periodo invernale chiedendo al governo incentivi attraverso cassa integrazione, Naspi o altro di farsi carico del costo del lavoro e quindi del sostentamento dei lavoratori, con l'obbligo però da parte dei lavoratori di svolgere le loro normali funzioni nelle varie attività, di modo di poter tenere il più possibile strutture aperte ed efficienti e di evitare la disoccupazione e non lasciare i lavoratori allo sbando.

Questa prospettata è una semplice ottimistica ipotesi che ha una validità solo se il Covid-19 andrà scemando precipitosamente e per la primavera 2021 avremo il vaccino o un farmaco di sicuro effetto, altrimenti non ci sarà pool di esperti o task force che ci potrà fare uscire da questa crisi e farci riconquistare il movimento turistico ed il lavoro che necessita al variegato mondo degli imprenditori e ai lavoratori della costiera.

*già direttore Hotel Caruso e presidente Associazione Albergatori Ravello, direttore del Consorzio Turistico Ravello-Scala

>Leggi anche:

Futuro turistico della Costiera, anche imprenditori al tavolo dei Sindaci

Fonte: Il Vescovado

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