Un tuffo nella memoria storica della Costiera Amalfitana, quando il mare non era soltanto confine ma via privilegiata di comunicazione e sviluppo. È questo il cuore della presentazione del volume di Francesco Saverio Esposito, "In Viaggio alla fine del Settecento da Positano e dal Piano di Sorrento verso Napoli, Palermo e Gallipoli", in programma venerdì 10 ottobre alle ore 17:30 presso l'Ufficio del Turismo "Luca Vespoli" di Positano.

L'iniziativa si preannuncia come un importante momento di riscoperta culturale e territoriale, che si pone l'obiettivo di restituire a Positano e alla sua comunità un'immagine che va ben oltre quella turistica che oggi caratterizza la località. Il volume di Esposito, edito da Nicola Longobardi Editore, nasce da una ricerca meticolosa condotta tra archivi, documenti notarili e testimonianze d'epoca, riportando alla luce le radici marinare, finanziarie e commerciali della cittadina e del suo hinterland.

Alla presentazione interverranno il sindaco di Positano, Giuseppe Guida, il consigliere delegato alla cultura Giuseppe Vespoli, il parroco di Santa Maria Assunta Don Danilo Mansi, la dirigente scolastica Stefania Astarita e l'architetto Giovanni Ercolino.

Il volume ripercorre episodi e vicende che mostrano come, nel Settecento, le famiglie di armatori e mercanti positanesi e sorrentini avessero sviluppato una rete di traffici che collegava il Mediterraneo, la Sicilia e le principali piazze europee. Dalle polacche costruite nei cantieri di Cassano e Alimuri alle rotte verso i Caraibi e l'Atlantico, Positano si rivela in queste pagine come una realtà vivace e cosmopolita, capace di generare ricchezza e di incidere profondamente sulla vita culturale e religiosa del tempo.

Emblematiche sono le ricostruzioni delle attività delle famiglie Buonocore e Rossi, tra Napoli, Palermo e le grandi capitali mercantili europee, così come la descrizione della ricostruzione della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta e della Chiesa Nuova, opere rese possibili proprio dalla prosperità di armatori e mercanti locali.

La ricerca prende spunto da un episodio apparentemente marginale - il matrimonio nel 1795 tra un medico del Piano di Sorrento e una giovane positanese - che diventa il punto di partenza per un affresco molto più ampio sulla realtà socio-economica della Costiera nel XVIII secolo.

L'appuntamento di venerdì si inserisce dunque come un'occasione preziosa per riscoprire le radici storiche e identitarie di Positano, restituendo a cittadini e visitatori il volto di una comunità che, ben prima di diventare icona del turismo internazionale, era protagonista delle rotte economiche e culturali del Mediterraneo.