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Posso entrare? An ode to Naples, il docufilm di Trudie Styler: "Il futuro è a Napoli"

Attrice, produttrice cinematografica, regista, attivista, ambientalista, ambasciatrice Unicef, produttrice di vino con il marito Sting, Styler da anni ha casa in Toscana ma la macchina da presa ha deciso di metterla da un'altra parte "perchè questa città è magnetica, ti entra dentro e non te la scordi mai"

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 25 ottobre 2023 21:28:59

Una sfida raccolta, un'avventura durata due anni per raccontare Napoli in maniera diversa.

Su invito di Rai Cinema, Trudie Styler ha accettato la sfida: lei è attrice, produttrice cinematografica, regista, attivista, ambientalista, ambasciatrice Unicef, produttrice di vino con il marito Sting.

Nel suo percorso dentro il cuore di Napoli con la macchina da presa, l'artista racconta come è nato: "Posso entrare? An ode to Naples".

''Quando sono stata invitata a fare questo documentario, non sapevo nulla della città partenopea. Per me è stato un privilegio offerto da Rai Cinema. Di solito faccio film di finzione, seguendo una sceneggiatura. Per cui lavorare su questo documentario semplicemente incontrando persone è stata una sfida e una scoperta continua. Con il direttore della fotografia abbiamo fatto uno scouting di due anni tra i quartieri per trovare luoghi dove potessi raccontare storie''.

L'evento è stato doppio: ieri, alla Festa di Roma, oggi la premiere a Napoli che ha rubato il cuore della regista:

"Perchè questa città è magnetica, ti entra dentro e non te la scordi mai. Ci sono i panorami da cartolina certo, sulle orme del Grand Tour, ma soprattutto ci sono i napoletani che resistono, quelli che con il loro impegno e dedizione scelgono di non andare via e provano a migliorare la loro città".

Questo è il cuore del film "che non ha un canovaccio, una sceneggiatura ma è stato costruito incontro dopo incontro".

E forse la straordinarietà del docufilm sta tutta qui nel raccontare Napoli con i suoi protagonisti di tutti i giorni, incontrandoli e facendosi raccontare di persona chi vive e resiste dentro la città.

Poi ci sono i luoghi: il Rione Sanità, uno dei cuori di Napoli, il Museo Archeologico o Palazzo dello Spagnolo dove Styler racconta la rivoluzione napoletana delle Quattro giornate con i filmati d'archivio del Luce e qui incontra chi, come don Antonio Loffredo la rivoluzione la fa oggi cambiando il territorio con le sue braccia che tutti accolgono.

A San Giovanni a Teduccio dove l'attore Francesco Di Leva ha scelto di rimanere con i suoi ragazzi portando avanti il progetto teatrale Nest, anche questo un modo per cambiare da dentro la città.

L'attore quarantacinquenne che ha deciso di rimanere, si dice felice

''perché finalmente facciamo raccontare Napoli da chi viene da fuori. Noi napoletani quando lo facciamo siamo sempre molto retorici. Trudie (Styler ndr), invece, ha uno sguardo diverso: è riuscita a mettere enfasi sulle persone, sulle loro storie, su una città che vive sotto la minaccia di questo grande Vesuvio''. Poi ripercorre il suo percorso da attivista a beneficio della città: ''Io da 45 anni resisto in un quartiere che è il mio, e voglio combattere, non andare via... Per questo sono molto contento che Trudie sia venuta spontaneamente a San Giovanni a Teduccio a conoscere il teatro Nest. Una realtà di formazione che nasce da un'occupazione di un sito abbandonato tredici anni fa, ed oggi è un fiore all'occhiello per lo studio del teatro non solo a Napoli ma in Italia''.

Passando da Jorit, il writer dei murales kolossal tra cui quello con la faccia di Maradona, come Alessandra Clemente che ha visto morire la madre Silvia Ruotolo per una pallottola vagante della Camorra e ha deciso di dedicare la vita a Fare Lab, o come il tassista delle Vele di Scampia.

Protagonista è anche la musica che dà speranza come quella suonata dall'orchestra giovanile SanitàEnsemble o da Sting al carcere di Secondigliano con gli strumenti recuperati dai barconi dei migranti.

Il film è una produzione Big Sur, Mad Entertainment con Rai Cinema in coproduzione con Luce Cinecittà, prodotto da Luciano Stella, Maria Carolina Terzi, Lorenza Stella, Carlo Stella.

Ad aprire questo viaggio è una canzone rap di Clementino, Trudie Styler, poi, ne ha voluto spiegare l'origine:

"Volevo un pezzo che fosse provocante, divertente ed entusiasmante. L'idea era, prima di cominciare il film, di partire dai Greci, dagli antichi Romani, dagli Spagnoli, ai Francesi. Sono andata a cena con Clementino per chiedergli di racchiudere la storia di Napoli in due minuti e lui ha detto subito di sì. Nel film, poi, l'80% per cento della musica è napoletana, grazie soprattutto a Walter Fasano che non è solo il montatore migliore del mondo, ma anche un grande intenditore di musica", aggiunge Styler.

Sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ha scritto:

"Una visita davvero speciale questo pomeriggio a Palazzo Santa Lucia: Sting e sua moglie, la regista Trudie Styler, due artisti di fama e di livello mondiale. L'ultimo acclamatissimo documentario di Trudie Styler ''Posso entrare? An ode to Naples'' è una dichiarazione d'amore per Napoli. E noi siamo davvero orgogliosi di aver sostenuto quest'opera che rappresenta una straordinaria occasione di promozione e di valorizzazione della Campania. La nostra regione è diventata un grande set cinematografico a cielo aperto di livello internazionale".

Fonte: Booble

Galleria Fotografica

Napoli<br />&copy; pagina FB Trudie Styler Napoli © pagina FB Trudie Styler
Trudie Styler tra il marito Sting e il presidente regione Campania, Vincenzo De Luca<br />&copy; pagina FB Vincenzo De Luca Trudie Styler tra il marito Sting e il presidente regione Campania, Vincenzo De Luca © pagina FB Vincenzo De Luca

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