Il dado è tratto e non si torna più indietro. È irrevocabile la decisione dell'Udc di candidare Giovanni Baldi al Palazzo di Città. È stato categorico il neo commissario cittadino del partito di Casini, Marco Galdi: «Non ci sono più margini di trattativa, andremo per la nostra strada, poi si vedrà al ballottaggio. Il nostro avversario è il centrosinistra, la nostra campagna elettorale sarà sul programma, sulla lotta allo spreco e su un'Amministrazione etica. Confidiamo che lo stesso facciano gli altri candidati sindaci. I cittadini vogliono sapere quali sono i progetti per migliorare la loro qualità della vita e non assistere a diatribe personali».

Chiusa la partita nelle segreterie cittadine, lo scontro si è spostato in quelle provinciali, dove restano accesi i toni. E ad alzare la voce è proprio l'Udc che vuol far pesare il dato elettorale. Ma si fa strada, nelle interpretazioni dei responsabili politici, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, anche l'ipotesi di un progetto di più lunga gittata, che coinvolga i cosiddetti partiti di centro. «Sarebbe molto grave - commenta Edmondo Cirielli, fresco della riconferma alla Camera e presidente provinciale di An - se dietro questa prova di forza dell'Udc si nascondessero progetti centristi».

Alfredo Messina, candidato di Forza Italia, Alleanza Nazionale, Nuova Dc e Nuovo Psi, non nasconde la residua speranza di recuperare l'unità del centrodestra: «Mancano ancora una decina di giorni alla presentazione delle candidature. Sono fiducioso che possa ancora prevalere la maturità politica di andare coesi alle elezioni. Il dato elettorale è chiarissimo, uniti si può vincere al primo turno. Ci si presenta un'occasione unica, che non può essere vanificata da individualismi, che servono solo a spazientire l'elettorato».

I tempi stringono, l'ultima chance è legata solo al senso di responsabilità dei partiti e degli attuali candidati. Sembra difficile, però, che dal cilindro possa uscire il fatidico coniglio che metta d'accordo tutti. «Tutte le candidature sono legittime - afferma Cirielli - ma l'Udc si assume la responsabilità di spaccare la Casa delle Libertà. Oltretutto, sanno bene che al ballottaggio ci arriveremo noi. Hanno voluto contarsi ed hanno perso anche contro di me con due candidati cavesi, Baldi e Galdi. Mi sembra da furbetti del quartierino dire che i voti sono solo riferibili a Berlusconi».

Tutto tranquillo, invece, nel centrosinistra, come assicura Luigi Gravagnuolo: «Noi procediamo per la nostra strada, uniti e coesi come non mai. Lo abbiamo dimostrato in tutti questi mesi e continuiamo a farlo. La nostra forza ed il nostro collante è un progetto che vede al centro il benessere della città, senza alcun altro tipo di interessi».