Si acuisce lo scontro tra Giovanni Baldi ed Alfredo Messina. L'Udc non molla e ribadisce che non c'è alcun accordo in vista. «Siamo alternativi a Messina. Il nostro comportamento è lineare, lo dimostrammo a luglio, quando firmammo le lettere di dimissioni da consiglieri comunali, non condividendone la gestione politico- amministrativa, e poi abbiamo continuato presentandoci all'elettorato da soli, con un programma che cozza con la visione di Messina», afferma Giovanni Campanile, portavoce dell'Udc.

Giovanni Baldi e la sua lista sono impegnati in una dura battaglia elettorale. «Stiamo vivendo tra la gente un'esperienza forte - aggiunge Renato Salerno - stiamo ascoltando i loro problemi. Chiediamo di darci il conforto per modificare una situazione di immobilismo e decollare definitivamente. La gente è particolarmente attenta alle nostre proposte. Siamo sicuri che verranno premiate la nostra coerenza e lealtà». Nell'entourage di Giovanni Baldi si respira ottimismo. «In questa ultima settimana i consensi alla proposta sono spontanei e naturali. Si può vincere già al primo turno. Il ballottaggio, comunque, è certo», ribadisce Campanile.

Ma è sugli apparentamenti che l'Udc è chiaro ed unito: saranno decisi dall'intero partito e certamente non dal commissario cittadino. «Il partito sta operando con collegialità e trasparenza. Non è stato stipulato alcun accordo, né è in cantiere», conclude Campanile. L'accordo con Messina non ci potrà mai essere se non si condividerà la politica di cui l'Udc ha fatto una bandiera: lotta agli sprechi, alle consulenze d'oro ed alle nomine, riduzioni Ici e Tarsu. Proposte rispetto alle quali Messina, secondo gli uomini dell'Udc, non ha fatto alcun passo indietro o non ha mostrato attenzione. Secondo l'Udc, la partita per ora è chiusa. Intanto, Messina non replica, ma invita tutti a «sconfiggere la sinistra, il vero pericolo per la città».