Tu sei qui: PoliticaBanchetto negato, insorge l'opposizione
Inserito da Il Salernitano (admin), venerdì 18 aprile 2003 00:00:00
Domenica 13 aprile: Piazza Duomo viene negata ai Democratici di Sinistra cavesi. Parte da questa data la nuova querelle politica metelliana tra maggioranza ed opposizione. La scorsa settimana, la sezione locale dei Ds, nella persona del suo segretario Franco Prisco, ha chiesto al Comune l'autorizzazione per collocare, nella mattinata del 13 aprile (Domenica delle Palme), un banchetto in Piazza Duomo, allo scopo di diffondere materiale propagandistico (protesta per la circolare sull'apertura domenicale dei negozi). Il sindaco Alfredo Messina ha negato tale autorizzazione, ritenendo inidonei all'attività politica il luogo e la giornata. Ed ora, i rappresentanti del nuovo Ulivo cavese, attraverso un volantino, passano al contrattacco. Questi i firmatari del volantino, membri del Comitato di Coordinamento dell'Ulivo cavese: Rossana Lamberti, Lucio Barone, Enrico Bastolla, Aldo Carbone, Luciano D'Amato, Roberto De Leo, Emilia Di Mauro, Rosanna Tessitore, Pierfederico De Filippis, Giuseppe Foscari, Gennaro Galdo, Paolo Gravagnuolo, Armando Lamberti, Gabriella Liberti, Mario Muoio, Antonio Pisapia, Francesco Ragni, Pasquale Senatore, Bernardino Violante, Franco Bruno Vitolo. «La sua decisione - si legge nel documento - ci sconcerta, ci preoccupa, ci indigna. Infatti, a meno che non ci siano già preventive restrizioni per emergenze specifiche, il sindaco non può e non deve negare l'uso di una Piazza che appartiene alla collettività, né tanto meno entrare nel merito di un'iniziativa presa autonomamente e conforme alle libertà costituzionali. Sempre il 13 aprile, inoltre, il sindaco non ha vietato l'uso della Piazza, essendo presenti anche altri banchetti, ma solo inibito una protesta politica, assolutamente legittima e, per di più, organizzata in risposta ad una disposizione dello stesso sindaco, riguardante proprio la giornata in questione. Porgendo pienissima solidarietà ai Ds ed al suo segretario, esprimiamo anche la nostra più ferma condanna per un atteggiamento questo sì inopportuno, indice, purtroppo non nuovo, di una mentalità ben poco rispettosa dello spirito di quella democrazia di cui tanto ci vantiamo a parole. Chiediamo quindi al sindaco - concludono i firmatari - di non ripetere per il futuro scelte così provocatorie e, comunque, di stabilire, in forma trasparente e democratica, quali sono le regole valide per tutti e da applicare senza arbitri del genere, tali da mettere seriamente a repentaglio la qualità della vita ed i rapporti tra istituzioni e cittadini, che devono essere improntati sempre alla correttezza e non all'arroganza». Un "bavaglio", quello posto da Messina, che non è piaciuto al centrosinistra cavese, ma che indigna anche i semplici cittadini, restii, a ragione, a tollerare iniziative definite da più parti antidemocratiche.
Fonte: Il Portico
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