Tu sei qui: PoliticaCaivano, area ludico-sportiva inaugurata al Parco Verde
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 8 dicembre 2023 17:10:05
Da quella maledetta scoperta dello stupro di gruppo a Caivano, su due cuginette minorenni, ci sono stati l'invito di don Patriciello a Meloni, che hanno portato il governo a continuare sulla strada del riportare la legalità al Parco Verde.
Campi di calcetto e basket, una pista per lo skate e un orto urbano laddove c'erano amianto e siringhe dei tossicodipendenti, e dove due bimbi hanno trovato la morte violenta: questa è l'area ludico-sportiva inaugurata stamattina a Caivano, al Parco Verde, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e dal ministro dello Sport Andrea Abodi.
Un'area realizzata da Sport&Salute SpA, società del ministero (presente l'ad Diego Nepi) proprio di fronte all'alto palazzo del degradato complesso popolare dove trovarono la morte, volando dai piani alti, il piccolo Antonio Giglio nell'aprile 2013 e la bimba di sei anni Fortuna Loffredo, per la cui morte, datata 24 giugno 2014, e proprio ai due bimbi, su proposta di don Maurizio Patriciello, sarà intitolata l'area.
Queste le parole del sottosegretario di Stato, Mantovani:
"L'inaugurazione di oggi dimostra che la politica c'è e che non è una cosa che non serve a nulla o addirittura dannosa", mentre per Abodi, "la cosa più importante da sottolineare è il breve tempo trascorso dalla promessa fatta alla realizzazione di questa area, che recupera anche l'umanità che si era persa, visto quanto accaduto proprio qui di fronte". Felice anche Don Patriciello. "È una gioia - sottolinea con emozione - vedere i bambini giocare in un posto bello e sicuro; fino a poco tempo fa in questa area era impossibile accedere, tra rifiuti, siringhe e tanto degrado".
Mantovano garantisce che "la zona sarà monitorata costantemente".
Mentre il nuovo Parco urbano attrezzato nato presso l'ex Centro sportivo Delphinia, e inaugurato dal ministro Lollobrigida, sarà intitolato al magistrato Rosario Angelo Livatino, vittima di un agguato mafioso ad Agrigento il 21 settembre 1990 mentre si recava, senza scorta, in tribunale. Ad annunciarlo la Commissione prefettizia che amministra il Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche.
Fonte: Booble
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