Caso Monetta, il sindaco Galdi risponde a Luigi Gravagnuolo. Sulla vicenda dell’ex delegato alla Casa, che il prossimo 16 giugno sarà chiamato a rispondere dinanzi al Tribunale di Cava di violazione di sigilli di un manufatto edile sottoposto a sequestro, l’ex primo cittadino Gravagnuolo non ha risparmiato critiche ed accuse, parlando di ineleggibilità e poi di incompatibilità rispetto alla carica di consigliere comunale da parte dello stesso Monetta. E ciò anche in virtù della costituzione di parte civile della Giunta metelliana.

Puntuale e dura la risposta del sindaco Marco Galdi, che vi proponiamo integralmente:

«A differenza della precedente gestione Gravagnuolo, la nostra Amministrazione sta veramente lottando l’abusivismo edilizio, soprattutto quello di speculazione. Non a caso abbiamo scoperto e denunciato una serie di abusi, anche macroscopici, temporalmente realizzati negli anni precedenti e mai accertati.

Tengo a precisare che la costituzione di parte civile in un processo penale non è causa d’incompatibilità con il ruolo di consigliere comunale, ai sensi del Testo Unico degli Enti Locali, come erroneamente sostenuto dal consigliere Gravagnuolo.

La decisione assunta nei mesi scorsi dalla Giunta di costituirsi in giudizio contro chi viola i sigilli risponde alla complessiva strategia di lotta all’abusivismo, che deve, ed avrebbe dovuto anche in passato, evitare la realizzazione di manufatti, non pretendere di abbatterli quando ormai erano completi ed abitati».