Edmondo Cirielli conferma al tavolo provinciale della Casa delle Libertà la sua candidatura a sindaco di Cava. Non chiude su altre indicazioni, ma pone condizioni precise e chiare: no a liste civiche, no a candidati sindaci commissari di partito. Intanto, in Forza Italia scoppia il caso Adinolfi, che minaccia autonomia di azione. Dunque, nel centrodestra tutto in discussione, i partiti riscriveranno le regole ed avvieranno nuove consultazioni. Edmondo Cirielli ha confermato la sua candidatura a sindaco della città metelliana. «La mia non è stata una provocazione. Nasce dalla disperazione di vedere annullato un ricco patrimonio di idee e di impegni per la conflittualità registratasi nel Polo», afferma Cirielli, che si dichiara onorato di essere stato indicato candidato sindaco, senza però chiudere il passo ad altre candidature. «Ma occorrono chiarezza, determinazione e regole certe. Centralità dei partiti e non liste civiche, se non concordate e condivise dai segretari dell'intera coalizione. No a commissari sindaci, rispetto dei ruoli del sindaco e del Consiglio comunale», conclude Cirielli. E su questi auspici il discorso sarà trasferito nelle sedi cittadine. Tra gli azzurri, intanto, scoppia il caso Adinolfi. Il consigliere provinciale non ha digerito le manovre messe in atto da Messina per l'indicazione del commissario cittadino, con l'avallo dello stesso coordinatore provinciale Fasolino. «Non c'è chiarezza, anzi solo manovre striscianti. Eppure io e Durante abbiamo dimostrato la nostra lealtà. Ed allora, non ci resta che agire autonomamente». Di qui la minaccia di dare vita, se la situazione non sarà chiarita, ad una lista civica. Intanto, la telenovela Baldi continua a tenere banco. Mentre nella tarda serata di ieri si è avviato un confronto tra Baldi e le liste che lo appoggiavano (con esclusione di An), Stefano Della Pietra, segretario provinciale dell'Udc, conferma la lealtà e la piena adesione di Giovanni Baldi al partito.