Polemiche a distanza tra Edmondo Cirielli, presidente provinciale di An, e Giovanni Baldi, leader dell'Udc. Il primo, esaminando i dati elettorali, evidenzia che Giovanni Baldi ha contribuito già da quel 7 luglio 2005 a consegnare Cava al centrosinistra. «Una scelta, la sua, che contraddice la sua storia politica e la stessa adesione all'Udc. Certamente, l'unità della Casa delle Libertà è il nostro obiettivo, ma Baldi dovrà pentirsi di aver danneggiato in questo modo la città».

Cirielli prende atto del risultato ed annuncia che sarà un'opposizione dura, ma costruttiva. «Faremo in modo che il lavoro di Messina non vada disperso, lotteremo l'occupazione del potere fine a se stesso, saremo vigili ed attenti alle esigenze della città. I veleni, le accuse lanciati in questi mesi, hanno scosso il centrodestra, che ha espresso un voto di protesta, ma sapremo recuperare per la città». Baldi non ci sta e rimanda ai mittenti le accuse lanciategli: «Sono stato coerente e non ho tradito alcuno. Avevo chiesto una svolta nella politica del centrodestra, ma sono rimasto solo. Né lo scioglimento del Consiglio comunale ha spinto i responsabili della Casa delle Libertà a riflettere. Si è pensato solo a fare la lotta e discreditare chi invocava dialogo e confronto».

É un lungo sfogo. Baldi pensa di essere stato leale sino in fondo. Respinge le accuse. «Non ho mai barattato niente, ho indicato la libertà di voto, né mi sono opposto a quanti, amici della lista, hanno ribadito che essi erano sempre uomini del centrodestra ed hanno fatto una loro scelta. Giovanni Baldi ha una sola parola ed in Consiglio comunale, con gli amici eletti, si batterà per la città e per l'affermazione di quei valori e di quelle idee di cui si è fatto portatore».