Tu sei qui: PoliticaCirielli, appello all'unità
Inserito da (admin), giovedì 6 ottobre 2005 00:00:00
Edmondo Cirielli è preoccupato. Avverte che nel centrodestra si rischia di marciare divisi. Di qui il suo impegno per spingere verso l'unità della Casa delle Libertà. Non si lascia lusingare, pur apprezzandone l'importanza ed il significato, dagli inviti a guidare come candidato sindaco la coalizione del centrodestra. «Il mio sforzo è rivolto a ricomporre l'unità della Casa. Se lavorassi per me, certamente non potrei essere più credibile. L'unità è l'unico valore intorno al quale dovrà essere possibile mettere da parte le proprie ambizioni, le proprie aspirazioni. I partiti del centrodestra devono lavorare per vincere ed offrire gli uomini migliori per guidare la città». Edmondo Cirielli sa che la strada è tutta in salita: la rottura e la caduta dell'Amministrazione Messina hanno lasciato segni e ferite. «La politica è concretezza, mediazione. Abbiamo incassato il colpo dell'interruzione di un cammino, ora occorre riprenderlo. Di qui il mio invito a Baldi, a Messina ed a tutti quelli che si riconoscono nel progetto politico ed amministrativo della Casa delle Libertà. Se c'è la volontà di unire le forze, la soluzione può essere a portata di mano, altrimenti tutto diventa più difficile per i partiti, per gli uomini ed io dico per la città». È un Cirielli concreto, consapevole del ruolo che ricopre nella città. Gli fa eco il coordinatore cittadino, Luigi Napoli: «Sarebbe per noi di An una soddisfazione lavorare per un Cirielli candidato sindaco, ma comprendiamo che deve rendere testimonianza altrove per il partito. Tuttavia, il lavoro che ha avviato può portarci lontano». Napoli, assessore dichiarato decaduto dall'azione dei 16 "golpisti", ha smaltito il colpo e non esita a chiedere a tutti un atto di buona volontà per restituire alla città un governo di centrodestra: «Sediamoci intorno ad un tavolo e, avendo come obiettivo l'interesse primario della città, sforziamoci di trovare le ragioni per stare insieme». Parte anche da lui l'appello a Messina, a Baldi ed a quanti hanno a cuore il bene della città, a riflettere e lavorare per una piattaforma comune, in cui ciascuno possa ritrovare il suo ruolo e la propria identità in sintonia con gli altri. «All'amico Giovanni Baldi - dice - vorrei ricordare che la politica è soprattutto mediazione. Ed al tavolo della discussione ci si deve sedere immaginando che anche l'altro può essere portatore di una verità. Non imiti il Follini nazionale, ma sia il Baldi cavese che vuole lavorare per ritrovare il modo per andare avanti, nel rispetto proprio e degli altri». Parole di pace, un invito che si fa speranza. A cui Baldi, però, ha già risposto con il suo comportamento.
Fonte: Il Portico
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