Si è svolta venerdì mattina la coda del Consiglio comunale, convocato in prima battuta per mercoledì scorso. All'ordine del giorno vi erano due punti importanti: l'indennità di carica per i consiglieri comunali e l'adesione al "Parco Valle del Sarno". Il primo argomento, che già molte polemiche ha suscitato nei mesi scorsi, è stato però rinviato. Il secondo, invece, ha fatto registrare il secco "no" del parlamentino cittadino. Una scelta motivata dal fatto che un'adesione avrebbe potuto scatenare ulteriori vincoli ambientali su una zona, quella pedemontana del lato occidentale dei Monti Lattari, già asfissiata dalle restrizioni dovute alle famigerate "zone rosse". Vincoli che frenano l'area nel suo sviluppo turistico. Questi gli altri punti approvati dall'assise cittadina venerdì scorso: modifica statuto sociale Società Se.T.A.; approvazione Regolamento comunale per l'attribuzione delle civiche onorificenze; nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione dell'asilo infantile "Pastore-Salsano"; sistemazione provvisoria mercato settimanale; rinnovo convenzione "Comunità Incontro"; modifiche al Regolamento per le Commissioni consiliari ed al Regolamento per le adunanze consiliari. Il clima dell'assise, comunque, è stato tutt'altro che disteso. Anzi, si sono vissuti veri e propri attimi di fuoco, poiché l'opposizione ha ancora una volta ribadito la sua posizione sulla nomina che ha portato Fabio Armenante sulla calda poltrona del Difensore civico. Uno strascico che si è fatto ancora sentire nell'Aula consiliare, affollata, tra l'altro, da pochi cittadini, segno inequivocabile di un disinteresse strisciante per le decisioni assunte dall'Amministrazione comunale. Un segnale che il sindaco Messina dovrebbe valutare, anche perché Cava negli anni scorsi è stata sempre attenta alle vicende politiche.