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De Rosa, fiducia al sindaco

Inserito da (admin), lunedì 5 novembre 2012 00:00:00

In una lettera aperta al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale ed a tutti i gruppi consiliari, il consigliere comunale Gianpio De Rosa rinnova la sua fiducia a Marco Galdi ed alla sua Amministrazione. E ne spiega dettagliatamente le motivazioni. Leggiamo insieme:

«È risaputa la mia lunga militanza, insieme a Marco Galdi, in Forza Italia (partito politico con cui sono stato eletto consigliere comunale e provinciale, e di cui ho rivestito la carica di segretario cittadino e capogruppo consiliare). E’ noto anche che, in seguito al sostegno che diedi alla candidatura a sindaco di Marco Galdi nel 2001, venni messo alla porta da Forza Italia, accettando - con Antonio Barbuti ed altri - l’invito di Tonino Cuomo a seguirlo in un nuovo cammino politico ne “La Margherita”, che mi portò ad essere eletto con tale formazione in Consiglio comunale nel 2006 ed indicato dalla stessa a ricoprire il ruolo di vicesindaco dell’Amministrazione Gravagnuolo.

In questa funzione ho vissuto il periodo più entusiasmante del mio percorso politico, impegnato in modo convinto nella realizzazione di un affascinante progetto di sviluppo locale. In particolare, nel ruolo di delegato alla qualità della Cultura, credo di aver ottenuto, insieme e col sostegno del sindaco e dell’intera compagine di governo, risultati straordinari, che hanno - quelli sì - proiettato Cava de’ Tirreni alla ribalta culturale nazionale. Resto così orgoglioso (e geloso) di quella fantastica esperienza, al punto di voler essere presuntuoso e dire che da allora, sul piano dell’offerta culturale e degli eventi, la città non solo si è fermata, è regredita. E non dico nulla di nuovo, in quanto due anni fa affermai le medesime cose in Consiglio comunale, auspicando una netta inversione di rotta. Che purtroppo non ho visto.

Ma del resto ciò non mi meraviglia, perché, a differenza di quel che avveniva nella scorsa consiliatura - in cui il progetto della Qualità della Cultura era un segmento di un manifesto più ampio, quello di Cava Città di Qualità - non riconosco oggi una vera piattaforma programmatica rispetto alla quale ciascun membro dell’esecutivo e del Consiglio viene chiamato quotidianamente ad adeguare il proprio impegno. All’epoca, per intenderci, il mio compito era alquanto agevole, “limitandosi” lo stesso nel dover mettere in campo azioni già prefissate in un copione programmatico quinquennale, su base annuale, dal quale non discostarsi. Certo, devo però riconoscere anche che Marco Galdi si è trovato a ricoprire la carica di primo cittadino in un momento drammatico, che sta travolgendo le autonomie locali e sta vedendo il tracollo dei partiti politici in carica.

Dico questo perché è ovvio che, se Marco avesse governato in un altro momento storico, o se avesse avuto alle spalle una Provincia ed una Regione che potevano ancora accordare risorse (non come ora, obbligate soltanto a ripianare debiti del passato), o se avesse avuto al proprio fianco il partito politico di appartenenza con un’immagine forte e vigorosa, forse oggi starei ad elencare gli straordinari e visibili successi del sindaco. Resto tuttavia ottimista (lo sono per natura), perché credo che, comunque, il nostro consesso civico esprima al proprio interno enormi risorse - a cominciare proprio dal sindaco e dal presidente del Consiglio - in termini di intelligenza, cultura, professionalità, esperienza, buonsenso, da poter immaginare, da parte di tutti, uno scatto d’orgoglio per la città, da concretarsi attraverso una rinnovata e condivisa proposta programmatica per la seconda parte della consiliatura. Io credo che le condizioni catastrofiche in cui versano le famiglie di questo paese e, quindi, anche quelle della nostra comunità, impongano all’intera classe dirigente (politica, economica, sociale) di fare urgentemente quadrato, fissare pochi punti programmatici - puntando su ogni cosa ad un raddoppiamento degli sforzi in materia di politiche di solidarietà sociale - e lavorarci su intensamente, con smisurata serietà e sobrietà, rinviando a tempi migliori la tradizionale (e troppe volte stucchevole) disputa tra i partiti politici, oggi assolutamente inopportuna e fuori tempo.

Dunque, altro che sfiducia. Io dico fiducia! Fiducia al sindaco, alle donne ed agli uomini di questo Consiglio comunale, ai gruppi consiliari ivi presenti: fiducia alla città! Cava de’ Tirreni non può e non deve permettersi l’ennesimo volontario commissariamento prefettizio. Sarebbe a mio avviso un cataclisma per la comunità, la quale ha necessità, viceversa, di un sindaco eletto con, al proprio fianco, una squadra che abbia la fiducia istituzionale dell’intera classe dirigente cittadina su di un progetto straordinario e partecipato atto a fronteggiare la gravissima emergenza sociale ed economica. Ma poi, mi chiedo: le forze politiche cittadine sarebbero pronte ed organizzate (liste, intese, coalizioni, programmi) per affrontare, nel breve periodo, una nuova competizione elettorale comunale? Io credo proprio di no: alcune di esse sono stanche e consumate; altre lacerate al proprio interno; altre ancora allo stato embrionale; poi ci sono quelle completamente confuse e disorientate.

Secondo me occorre invece fare presto ed avere Coraggio! Coraggio a vicendevoli rinunce, a reciproche concessioni. Coraggio a darsi “pizzichi sulla pancia”, a superare anacronistiche divisioni. Per il bene di Cava de’ Tirreni. E’ questa la fiducia che sento di dare, a Marco Galdi come a tutti noi altri».

Gianpio De Rosa

Fonte: Il Portico

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