Tu sei qui: Politica‘Fiducia in Alfredo e rispetto per i giudici'
Inserito da (admin), giovedì 30 ottobre 2003 00:00:00
«Comprendo e rispetto il magistrato che ha correttamente aperto il procedimento dopo le accuse del dipendente comunale, ma sono certo della completa estraneità ai fatti di Messina e di Petrillo»: Antonio Cuomo, coordinatore provinciale di Forza Italia, scende in campo. «Ho apprezzato il grande senso delle istituzioni di Messina e del suo entourage, che stanno operando una grande svolta nella città, diventando un punto di riferimento nella provincia per competenza amministrativa ed onestà intellettuale». Cuomo stigmatizza «la campagna orchestrata dal centrosinistra per tentare di mettere in cattiva luce Messina, che, dopo due anni e mezzo di lavoro, sta raggiungendo i primi obiettivi. L'attività e le opere non potranno essere annullate dal vociare di questi giorni. La Casa delle Libertà manifesterà unitariamente a Messina e Petrillo solidarietà e sostegno nel rispetto della magistratura». Edmondo Cirielli, presidente provinciale di An, attacca il senatore della Margherita, Manzione, accusandolo di «ipocrisia politica» per la «persecuzione mediatica nei confronti delle giunte di centrodestra di Cava e Nocera Superiore, mentre continua a non vedere quanto di veramente grave accade a Baronissi».
L'OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO
Achille Mughini chiede al prefetto di valutare un eventuale scioglimento del Consiglio comunale. Andrea Annunziata invita Messina a dimettersi
Accelerare i tempi di accertamento giudiziario, ma non escludere la possibilità di un ricorso ad una gestione straordinaria del Comune, che preluda allo scioglimento del Consiglio e ad elezioni anticipate: sono improntati a queste due opzioni i commenti al "caso Messina" che vengono dal centrosinistra. Achille Mughini, segretario provinciale dei Ds, vede nello scenario successivo all'emissione dell'avviso di garanzia al dipendente comunale Vincenzo Lambiase (che coinvolge Messina ed il capo dello staff Pasquale Petrillo) «un significativo passo in avanti nelle indagini condotte dagli inquirenti». Per il dirigente della Quercia «è assolutamente necessario accelerare le indagini, perché la città sappia se le imputazioni hanno un fondamento», in quanto «i reati per cui si è aperto il procedimento e che hanno fatto scattare il primo avviso di garanzia sono gravi. Ecco perché occorrono rapidità e certezza». Guardando alle possibili ricadute politiche dell'indagine, l'attenzione di Mughini si sofferma sulla possibilità di scioglimento del Consiglio comunale: «La procedura amministrativa per lo scioglimento del Consiglio attiene in sede di proposta alla titolarità del governo, in sede periferica al prefetto, la decisione al ministro degli Interni. È evidente, però, che esiste una connessione tra lo stato delle indagini e la valutazione che il prefetto fa sulla base delle stesse». In pratica, le condizioni per un intervento del prefetto ci sono tutte. Anche perché «il clima oggi è pesante e l'opinione pubblica è scossa», rimarca il segretario provinciale della Quercia, a giudizio del quale «le smentite sbandierate dal sindaco a più riprese non hanno impedito l'avvio delle indagini. I Ds seguiranno con attenzione l'evolversi della situazione, riservandoci di assumere ulteriori determinazioni in caso di sviluppi futuri». Il parlamentare della Margherita, Andrea Annunziata, autore di un'interrogazione sul "caso Cava", ritiene l'indagine in corso una «circostanza di estrema gravità e delicatezza». E spiega: «Occorre capire in tempi rapidi se vi è un disegno, magari fuori della politica, tendente a deligittimare le istituzioni, oppure se tale indagine è l'ennesima conferma che talune candidature sono state violentemente condizionate e la campagna elettorale fortemente inquinata». Di qui l'appello alla magistratura affinché «faccia ulteriore e definitiva chiarezza in tempi rapidi». E, con una stoccata polemica, l'esponente della Margherita sottolinea: «Le indagini non sembrano particolarmente complesse, non si comprendono i ritardi accumulatisi sino ad oggi. Se le accuse si dovessero rivelare fondate, è bene che i responsabili assumano le dovute decisioni prima che intervenga il ministro dell'Interno». Un modo elegante per suggerire a Messina la via delle dimissioni.
Fonte: Il Portico
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