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Gravagnuolo e le ragioni della sua "solitudine"

Inserito da Luigi Gravagnuolo (admin), martedì 22 giugno 2010 00:00:00

L'ex sindaco Luigi Gravagnuolo spiega, in una lettera pubblicata sul suo blog, le ragioni della sua decisione di non far parte del Gruppo consiliare del PD al Comune di Cava de’ Tirreni. Ecco di seguito quanto amaramente da lui dichiarato:

"Alcuni amici di Città Democratica mi hanno chiesto di ripetere pubblicamente ancora una volta, anche tramite il nostro blog, le ragioni per cui non faccio parte e non farò parte del Gruppo Consiliare del PD al Comune di Cava de’ Tirreni, anche se la mozione Città Democratica dovesse vincere il prossimo congresso del Partito. Volentieri accetto di farlo.

Alle elezioni di marzo, ancorché perse, io (vorrei tanto poter dire “noi”, ma rischierei di cadere nel ridicolo) mi sono proposto al corpo elettorale con un progetto civico ed un programma molto articolato (La Città Nuova), dicendo in sostanza: mi sta bene, anzi sollecito il sostegno di tutti i partiti che condividono questo progetto e questo programma e li invito a partecipare alle mie liste, così come invito a farne parte singoli esponenti della società cavese a prescindere dalle loro collocazioni o simpatie politiche più generali; io, Luigi Gravagnuolo, giuro fedeltà solo a questo progetto e mi impegno ad onorarlo anche qualora interessi di parte (o di partito), ivi compresi quelli della mia parte, dovessero andare in contrasto con esso.

In più tentavo con quelle liste di superare il limite più grande dell'esperienza amministrativa del 2006/09, l’essermi impegnato a subire candidature nelle liste ed indicazioni in Giunta da parte dei partiti, che avevo e che ho rispettato nella loro autonomia durante l’intero mandato, anche quando esse sarebbero state, come lo sono state evidentemente, sbagliate.

Questa, in estrema sintesi, è stata la proposta politica fatta alla città; una proposta dalla fortissima impronta civica, alla quale hanno aderito importanti formazioni politiche come il PD, SEL, IDV, Socialisti e Repubblicani.

La proposta è stata bocciata dall’elettorato ed è pertanto del tutto ovvio che i partiti che vi avevano aderito o singole personalità della vita cittadina ne prendano oggi le distanze e cerchino altre strade. Non mi stupisce e non mi amareggia. Tuttavia questa proposta è stata votata da poco meno di tredicimila Cavesi con una forte sottolineatura della fiducia personale nei miei confronti, come suo garante.

Le due liste (Solo per Cava e Cava Millennio) hanno ottenuto nel loro insieme 10.924 voti, il candidato Sindaco ne ha avuto 12.579, 1.655 in più delle liste, ai quali vanno aggiunti 594 voti con il contrassegno solo sul nome del sindaco e su uno dei due simboli, senza alcuna indicazione di preferenza.

Nel complesso 2.249 voti solo sulla mia persona. Tra questi tanti, la gran parte, sono stati voti disgiunti, di elettori cioè che hanno votato come consigliere un candidato presente nelle liste della Destra o della Federazione della Sinistra, ma me come candidato sindaco. Si tratta evidentemente di persone che non si riconoscono nel PD, ma hanno espresso una fiducia in me come persona garante del progetto. Già questo mi induce a considerare un mio inderogabile dovere non tradirli. Io devo, sottolineo devo, mantenere l’impegno civico e di progetto.

Se poi facciamo la conta di quanti voti rappresentano in consiglio comunale i nove eletti delle due liste, in tutto 3.936 voti, vediamo che c’è uno scarto di 6.394 voti espressi a favore di candidati delle mie liste non eletti e che non sono rappresentati dagli attuali consiglieri, alcuni dei quali, peraltro, sono già passati con l’attuale maggioranza.

Chi rappresenterà nei prossimi quattro anni e mezzo di consiliatura questi elettori in Consiglio? Chi rappresenterà le esigenze di chi ha votato per i candidati di SEL, dei Socialisti, dei Repubblicani, di IdV, dei tanti protagonisti della nostra vita democratica cittadina non iscritti a nessun partito, candidatisi con le mie liste di progetto e non eletti? Lo farò io e lo faranno in parte, finora, i consiglieri eletti Sabato Sorrentino ed Enrico Polichetti, con i quali c’è una evidente sintonia, sia pure non una omogeneità totale.

Altri viceversa si riconoscono nelle posizioni attuali di alcuni degli eletti i quali, giustamente dal loro punto di vista che io non contesto, rappresenteranno i loro elettori proponendosi come espressione del PD vincolati alle sue decisioni, o dalle file della maggioranza, o tenendosi le mani libere sia dai partiti che dal progetto.

Nel mio caso non può essere. Non me la sento di lasciare orfani di rappresentanza circa cinquemila elettori che mi chiedono di difendere il progetto al quale avevo, avevamo, avevano creduto. Considero a questo fine i 2.249 voti andati solo sul mio nome più una metà di quelli andati su candidati non eletti, molti dei quali oggi membri di Città Democratica, il raggruppamento politico di quanti vogliono continuare a portare avanti in città il progetto della Città Nuova di cui avevamo parlato in campagna elettorale.

Ecco perché, pur continuando a partecipare alla vita interna del PD, al quale sono iscritto e di cui mi sento parte, ed a tutte le iniziative e campagne del Partito su scala nazionale, regionale e provinciale, facendomene anche portavoce in Consiglio se ciò fosse ritenuto utile dal Partito, non potrò mai accettare una disciplina di partito in contrasto con quanto ho promesso ai cittadini in campagna elettorale. Ed ecco quindi perché non aderirò né oggi, né domani, al gruppo PD in CC, augurandomi invece che, magari in un secondo momento, altri consiglieri vogliano sentirsi insieme a me vincolati agli impegni assunti in campagna elettorale e che perciò io non resti per tutta la consigliatura “solo” per Cava. Cosa che comunque non mi spaventa affatto".

Fonte: Il Portico

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