di Sigismondo Nastri

Mi metto a dormire, sereno. Non credo che sarà la stessa cosa per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dovrà escogitare un rimedio alla incapacità delle forze in campo di formare un governo. Di dare risposta alla necessità del Paese di avere un governo legittimato dal voto popolare, e non solo "per gli affari correnti".
Sono trascorsi due mesi dalle elezioni, il cui risultato portò qualcuno a gridare; "vittoria!". Che azzardo! Una vittoria di Pirro, come si sta rivelando. Intanto c'è una situazione di stallo che non lascia intravedere come venirne fuori.. Pare che l'unica preoccupazione sia quella 'e fa ascì 'a serpe d' 'a maneca 'e n'ato.
Ci sono due presenze ingombranti sul palcoscenico, sia pure in angoli opposti, pronte a entrare in gioco a gamba tesa, come si fa nel calcio, per impedire all'avversario di far gol. E c'è chi non ha capito che gli accordi di governo si fanno, da sempre, con compromessi tra soggetti che non si stimano neppure. Turandosi il naso, magari, come suggeriva Montanelli.
Luigi Di Maio, che certamente non ha frequentato una scuola di formazione politica, non se n'è reso conto. Ora rischia di essere ricacciato indietro, a mani vuote, col suo 32,47% di voti. . Peccato che Andreotti non si sia più..Avrebbe potuto impartirgli qualche lezione, privata. O fargli da tutor. Lui sì che se ne intendeva!