In merito alle ultime polemiche sulla mancata rapidità d’intervento dell’Amministrazione comunale sull’incendio di Monte S. Angelo, smentite prontamente dal sindaco Vincenzo Servalli (clicca qui), si esprime l’ex primo cittadino nonché consigliere di minoranza Marco Galdi, che consiglia caldamente di «superare le polemiche e affrontare i problemi», proponendo alcuni interventi da attuare al più presto per scongiurare altri episodi come questo. Nel ringraziare il prezioso intervento dei volontari che hanno sopperito alle carenze delle istituzioni, Galdi propone un «piano di intervento teso a bonificare le aree percorse dall'incendio e ad un celere e diffuso rimboschimento». Riportiamo di seguito nota integrale a garanzia della completezza d’informazione.

A conclusione del devastante incendio che ha coinvolto le nostre montagne sono doverose alcune considerazioni:

1. Lo smantellamento del sistema di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi ha prodotto i suoi effetti devastanti sul nostro territorio: prima lentamente svuotata di personale e poi del tutto soppressa la Forestale; dirottati i dipendenti regionali gestiti a livello provinciale dalle funzioni di avvistamento incendi ad altre funzioni (nella nostra Provincia si occupano di taglio dell'erba sulle strade provinciali al posto della Multiservice).
2. La difficoltà delle Istituzioni complessivamente intese a fronteggiare questo fenomeno è espressione di una generalizzata crisi dello Stato, che solo in parte può essere compensata dal pur lodevolissimo impegno dei volontari.
3. Urge una riflessione approfondita, specie in una Città come la nostra circondata dalla vegetazione, su come evitare per il futuro che disastri simili si ripetano.
4. Urge un piano di intervento teso a bonificare le aree percorse dall'incendio e ad un celere e diffuso rimboschimento;
5. Urge, soprattutto, una verifica geologica delle zone percorse dall'incendio, che assicuri la mitigazione del rischio idrogeologico sulle pendici e a valle, dove ci sono le abitazioni.