Tu sei qui: PoliticaMinori, vicenda parcheggi: Mormile e Proto a giudizio per affermazioni su sindaco Reale
Inserito da (redazionelda), martedì 25 ottobre 2016 09:58:00
Ancora un rinvio a giudizio per i consiglieri comunali di minoranza del gruppo "Progetto per Minori", Fulvio Mormile e Giovanni Proto, i maggiori oppositori del sindaco Andrea Reale.
La questione, la più spinosa degli ultimi anni, è quella relativa all'appalto del servizio di sosta a pagamento nella Città del Gusto.
Nel gennaio scorso il TAR di Napoli respinse il ricorso della Società che gestiva le strisce blu a Minori e Maiori, confermandone la vicinanza ad ambienti camorristici.
Mormile e Proto avevano, già nel 2014, denunciato la 'connessione' e per questo vennro querelati dalla ditta per aver dichiarato il falso. Sulla vicenda la Magistratura volle fare luce, portando, in poco meno di due anni, alla rescissione del contratto con il Comune confermando l'interdittiva antimafia.
«La Società, che si aggiudicò il lavoro per quasi 16 milioni di euro, ci querelò per diffamazione - spiega Mormile - Dopo circa un anno, il Tribunale di Salerno archivia il procedimento, in quanto le dichiarazioni da noi rese sono risultate veritiere. Nonostante ciò l'amministrazione prosegue nell'iter procedimentale, ma solo pochi mesi fa l'impresa decide di abbandonare , chiedendo un risarcimento danni di svariati milioni di euro, come a dire, oltre il danno anche la beffa. Su tale vicenda sono finora stati spesi invano centinaia di migliaia di euro in ingegneri ed avvocati».
Il prossimo 8 novembre Mormile e Proto sono stati convocati in Tribunale per dare spiegazioni cira le affermazioni scritte su manifesti e riprese dagli organi di stampa inerenti l'onorabilità del sindaco Andrea Reale, accusato di «aver abusato della funzione pubblica per il conseguimento di interessi personali».
«Ebbene, non c'è due senza tre - afferma Mormile - siamo convinti che dimostreremo la veridicità delle nostre affermazioni, confidando nella magistratura, che in forza di ciò saprà darci giustizia. Poter riuscire a raccontare un paese diverso diventa sempre più dispendioso rispetto ad un'amministrazione che ha deciso di trasferire le discussioni politiche nelle aule di tribunale, sperando forse, che prima o poi ci stancheremo di vigilare. Invece no, continueremo a percorrere la strada della politica perché possa favorire la giusta dialettica tra le parti, nell' ottica del bene comune».
Fonte: Il Vescovado
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