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Cava de' Tirreni, ospedale, politica, sanità, elezioni

Murolo: «Con De Luca iniziata l'eutanasia dell'ospedale di Cava». E Servalli risponde: «Totalmente inadeguato al ruolo di sindaco»

Continua il botta e risposta a distanza tra Marcello Murolo, candidato sindaco unitario del centro destra, e il primo cittadino uscente, Vincenzo Servalli

Inserito da (redazioneip), lunedì 14 settembre 2020 09:56:06

Continua il botta e risposta a distanza tra Marcello Murolo, candidato sindaco unitario del centro destra, e il primo cittadino uscente, Vincenzo Servalli. A meno di due settimane dall'importante appuntamento elettorale, Murolo, sulla falsariga del candidato presidente di regione di Stefano Caldoro, ha attaccato l'attuale amministrazione comunale sulla gestione dell'ospedale di Cava de' Tirreni.

«Il sindaco uscente davanti alle telecamere ha raccontato ai cittadini di Cava la sua ennesima bugia. - accusa Murolo in un video pubblicato sui social - Il signor Zuccatelli, autore del famoso decreto Zuccatelli, viene nominato subcommisario della sanità campania nel 2009 perché dopo dieci anni governo Bassolino, di sinistra, la sanità campana era allo sfascio totale e riportava un deficit di oltre 800 milioni annui all'incirca, perché ricordo che all'epoca la Corte dei Conti disse che nemmeno era in grado stimare esattamente quando fosse il deficit della sanità campana. A questo punto il Governo nomina un commissario per il rientro dal deficit sanitario e lo individua nel presidente della regione, ma commissario effettivo era il subcommissario, per l'appunto Zuccatelli, che prepara un piano di rientro e quindi prepara insieme con Bassolino, commissario alla sanità campana, un nuovo piano ospedaliero regionale che assegna zero posti all'ospedale di Cava de' Tirreni. E' vero, è cosi? Non c'è dubbio ma quando viene preparato questo piano, il presidente della regione era il signor Bassolino, espressione degli allora democratici di sinistra».

«Il signor Bassolino, nell'aprile del 2010, perde le elezioni. - continua Murolo - Viene eletto presidente della regione Stefano Caldoro, il quale immediatamente firma il decreto che era stato preparato da Zuccatelli e lo firma solo perché ha vinto le elezioni. Se le avesse vinte Bassolino avrebbe firmato quel decreto Bassolino. Quel decreto, lo ripeto, chiude virtualmente l'ospedale di Cava de' Tirreni. A questo punto Caldoro, con il sindaco di Cava, Marco Galdi, compiono un autentico miracolo. Riescono a bloccare l'esecuzione di quel decreto sostanzialmente facendo transitare all'ospedale di Cava dal regime Asl a regime azienda ospedaliera universitaria. Quel decreto non ha mai avuto attuazione. Questo è pacifico, questo è chiaro, tra il 2010 e il 2015 a Cava non chiude nessun reparto, non va via nessun anestesista, non va via alcun primario, non vengono sottratti operatori sanitari e infermieri, tutto resta come prima.

«De Luca diventa governatore della regione che inizia la lenta eutanasia dell'ospedale di Cava e dal 2015 in poi che vengono chiusi i reparti. E' dal 2015 in poi che vanno via i primari ai medici, che non si fa più gastroenterologia, che si chiude il reparto di ostetricia ginecologia e le donne non possono più partorire a Cava. E' di dieci giorni fa il tentativo di chiudere il reparto di pediatria».

Immediata la risposta del sindaco uscente, Vincenzo Servalli, che sui social ha scritto: «Esprimo la mia solidarietà e vicinanza ai medici ed al personale del nostro reparto di ortopedia, una eccellenza del nostro presidio, data inopinatamente per chiusa, addirittura dal 2015, dal candidato Murolo che, come ormai palese a tutta la città, è totalmente inadeguato al ruolo che pretende di assumere».

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«Cava è una città morta», il botta e risposta tra Servalli e Murolo accende la campagna elettorale

Fonte: Il Portico

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