Tu sei qui: PoliticaNicola Amato (RnC): «Basta parlare di Fondazione, affrontare i problemi seri del paese»
Inserito da (redazionelda), sabato 30 aprile 2016 10:33:54
A Ravello gli interessi della politica restano legati alle sorti della Fondazione. Non per il gruppo di Ravello nel Cuore, guidato da Nicola Amato, che in una lettera inviata alla nostra redazione (che si pubblica di seguito) ribadisce la necessità di affrontare i veri problemi del paese dopo aver parlato per troppi anni sempre e soltanto di Fondazione Ravello.
Ricordiamo che per tutta la campagna elettorale, in vista delle elezioni del 5 giugno prossimo, Il Vescovado garantirà spazi di intervento e discussione a tutti gli schieramenti politici in campo (qualora questi ne facessero esplicita richiesta) come previsto dalle vigenti norme che regolano la stampa.
In quindici anni si sono susseguiti due amministrazioni di colore diverso, Campana e Insieme Per Ravello, che hanno impegnato la gran parte del loro tempo per la realizzazione dell'Auditorium e per governare Fondazione Ravello, con tutti i problemi di natura politica ad essi collegati.
Ma se gli amministratori che si sono succeduti in questi quindici anni si fossero interessati un po' di più ai tanti problemi dei ravellesi con lo stesso impegno che hanno profuso per la realizzazione dell'Auditorium e per la governance di Fondazione, allora avremmo avuto risolto molti, se non tutti i problemi di Ravello e dei ravellesi.
Ci sono zone di Ravello, paese patrimonio dell'umanità, che nel secolo XXI sono ancora prive di fognatura, oltre che di un sistema fognario poco efficiente.
E loro parlano di Fondazione!
Ma soprattutto, Ravello, distretto turistico di altissima qualità, nell'anno 2016, non ha ancora un sistema di depurazione delle acque reflue.
Una vergogna questa agli occhi del mondo, una vergogna verso i nostri figli, una vergogna per noi stessi, in particolare per la classe politica, che seppure impegnata nella progettazione, non riesce a litigare con gli enti sovracomunali, ad alzare la voce e battere i pugni nelle sedi competenti per vedere risolto questo annoso problema.
Mentre invece litiga e fa sentire alta la voce su chi deve governare e su come deve essere governata Fondazione Ravello!
Il buon amministratore si preoccupa dell'ambiente, del dissesto idrogeologico e fa disubbidienza civile quando una arteria vitale per la nostra economia resta chiusa al transito per anni o quando il sistema delle competenze blocca opere vitali per la vivibilità civile.
Loro parlano di Fondazione mentre c'è tanta gente a Ravello che, a causa delle nuove norme, non percepisce la disoccupazione.
Viviamo un'epoca in cui i problemi degli altri non sono i nostri problemi, in un paese, considerato una piccola Svizzera, dove l'economia corre a diverse velocità lasciando molti cittadini con serie difficoltà economiche, ove spesso si amministra con i paraocchi, cavalcando lontano dalle esigenze vere della gente.
I nostri bambini, la nostra gioventù, le nostre mamme, i nostri padri, gli anziani, non vivono di Fondazione, ma vorrebbero avere un parco giochi, dei luoghi di aggregazione, una buona viabilità pedonale, una rete idrica e una illuminazione efficiente, etc., un po' più di attenzione, ma soprattutto essere ascoltata nella rappresentazione dei loro problemi piccoli e grandi.
E loro si preoccupano di Fondazione!
Sedie, poltrone che noi non vogliano, anche perché il sistema Fondazione, se si dovesse continuare a gestirla così come viene gestita, esploderà fra non molto.
Mentre loro continueranno ad interessarsi di come conquistare e amministrare Fondazione, noi cercheremo di risolvere i problemi di quei cittadini che non hanno diritto di protestare, che vivono lontano dal centro abbandonati a se stessi, che hanno difficoltà a trovare lavoro e a sbarcare il lunario.
Buona Fondazione a loro!
Fonte: Il Vescovado
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