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PdL, per Del Vecchio è l'ora della svolta

Inserito da (admin), lunedì 7 gennaio 2013 00:00:00

Il mutato quadro politico nazionale, che ha visto la nascita del nuovo soggetto politico “Fratelli d’Italia - Centrodestra nazionale”, non può non avere riflessi sull’assetto dell’attuale geografia politica locale, sia in termini di un rinnovamento autentico del PdL a Cava de’ Tirreni sia in termini di nuovi equilibri politici nell’ambito della maggioranza consiliare. Ho sempre ribadito la mia appartenenza al Popolo della Libertà, rimanendo coerente al mio percorso politico che mi ha visto candidato alle ultime politiche ed alle amministrative nella lista del PDL. Anche quando ho lasciato il gruppo consiliare del Pdl, ho operato questa scelta convinto, e lo sono tuttora, che il partito era soltanto una copia sbiadita del vero PdL, perché soffocato da logiche utilitaristiche e padronali dettate dai vertici provinciali, espressione del Presidente della Provincia Cirielli, che non hanno consentito ad una nuova classe dirigente del centrodestra cavese di emergere e di fare la differenza nella nostra città in termini di contenuti e proposte.

Di qui le ragioni del fallimento del progetto dell’Amministrazione Galdi e del malcontento diffuso che esiste a Cava de’ Tirreni nei confronti dell’attuale Amministrazione, che ha deluso le aspettative di una intera città. Ora che finalmente vi è la grande opportunità di cambiare agenda politica ed amministrativa locale, anche attraverso il nuovo commissario provinciale, che se vuole dare un senso alla sua nomina deve necessariamente ripartire dai territori, devo constatare con amarezza che purtroppo si è partiti con il piede sbagliato, perché allo stato non si sono creati i presupposti democratici per rilanciare la politica del partito a Cava de’ Tirreni. Non me ne voglia il neo capogruppo del PdL, Enrico Polacco, ma la sua nomina doveva essere condivisa necessariamente con i nuovi vertici locali del partito, visto che nei giorni precedenti il coordinatore del PdL ed il suo vice avevano comunicato al neo commissario provinciale le loro dimissioni.

La politica è una cosa seria, altrimenti anche la figura del nuovo capogruppo consiliare rischia di diventare il capogruppo del nulla, di un partito che non esiste perché ancora da rifondare. Ho apprezzato molto quei consiglieri comunali che non hanno lasciato il partito - si badi bene, quelli che lo hanno fatto in maniera libera e per scelta personale - nel rispetto di una coerenza e di una dignità che ancora vale qualcosa. È ora di finirla con i blitz antidemocratici e con gli accordi sottobanco, che non fanno altro che distruggere l’immagine di un partito che a Cava nelle ultime politiche ha ottenuto quasi 18.000 consensi e che non può non avere un’autentica, e non di adozione, rappresentanza cavese di centrodestra in parlamento. Di qui l’appello forte a chi vuole ancora bene al centrodestra cavese di alzare i cuori e di far sentire forte il senso di appartenenza a Cava de’ Tirreni, che è la seconda città della provincia e che non merita di essere mortificata da nessuno, anche per il peso elettorale che esprime e per la tradizione che la contraddistingue.

Personalmente, il mio rinnovato impegno politico nel PdL, con un ruolo attivo, anche nella futura campagna elettorale delle politiche, passa attraverso due imprescindibili condizioni interdipendenti l’una dall’altra. La prima è che si voglia davvero rilanciare il PdL a Cava de’ Tirreni con una classe dirigente nuova che abbia come obiettivo unico il benessere della nostra comunità, recuperando le persone di valore relegate oggi ai margini. La seconda è che, attraverso il dialogo ed il confronto, vi sia una svolta programmatica del governo locale cittadino, che passa attraverso un azzeramento totale degli equilibri dell’Amministrazione che porti a rivedere tutte le scelte, anche di sottogoverno, operate precedentemente, naturalmente quelle che sono ancora espressione del Popolo della Libertà. In assenza di queste condizioni, non vi è spazio per nessun tipo di ragionamento politico che possa finalmente rappresentare una svolta seria per tornare a fare politica libera e sana a Cava de’ Tirreni.

Il consigliere comunale Giovanni Del Vecchio

Fonte: Il Portico

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