Tu sei qui: PoliticaPetrillo e Durante: "Messina deve intervenire"
Inserito da (admin), lunedì 11 aprile 2005 00:00:00
Pasquale Petrillo, ex coordinatore cittadino in pectore di Forza Italia, è preoccupato per la grave crisi del partito a Cava ed invita Messina a prendere l'iniziativa di un confronto serio e legato alla prospettiva futura: «Da tempo Forza Italia a Cava è un non luogo, una sorta di buco nero che distrugge invece di produrre energie, un girone infernale dove vi è un gioco al massacro ed alla delegittimazione. È tempo di voltare pagina e di cercare le ragioni per stare insieme, perché la campagna elettorale per le comunali è già iniziata». Vale a dire? «Chiudere con il passato e guardare al futuro. Fissarsi degli obiettivi chiari, definire una strategia, porre mano all'organizzazione del partito, che deve essere qualcosa in più di un semplice comitato elettorale. Formare un gruppo dirigente con una linea politica». C'è poco tempo... «È vero, perciò bisogna lavorare per dare cittadinanza politica a tutti. Il partito non può essere ridotto ad un'azienda o ad una proprietà privata o ad una larva politica». Occorre commissariare il partito? «È una soluzione, ma credo che sia più importante confrontarsi. Oggi siamo tutti allo sbando. Non so neanche chi e quanti consiglieri comunali facciano parte del nostro gruppo consiliare e siano iscritti al partito. Peggio di così!». Chi dovrebbe prendere l'iniziativa? «Nessuno è legittimato più del sindaco. In fondo, è lui che rischia di più dalla voragine politica in cui è precipitata Forza Italia. È il più interessato a chiarire i veri intendimenti del partito sulla sua candidatura a sindaco per il 2006». C'è qualche dubbio in proposito? «L'onorevole Martusciello è stato il solo a sbilanciarsi, ma quanti dei nostri consiglieri ed assessori la pensano così? Di qui la necessità del partito di fare chiarezza su questa scelta strategica e fondamentale».
Durante: "Spetta a Messina ritrovare l'unità"
Dopo Petrillo, anche Gigetto Durante spinge il sindaco Messina, con cui ha condiviso l'esperienza di "Confronto" ed il traghettamento in Forza Italia, a ricostruire sulle macerie del partito, dilaniato da scontri e faide interne: «In questo momento di grande lacerazione al nostro interno, è necessario che Messina riprenda quel ruolo che si assunse quando tutti, dissidenti e non di oggi, facemmo quadrato per scalzare Fiorillo dal Palazzo. Un'operazione riuscita perché eravamo convinti del progetto e del suo condottiero. Oggi è tempo di superare tutto e ritrovarci insieme. E solo con un chiarimento di fondo sarà possibile riprendere il cammino». Ma è necessario che tutti si esprimano e dichiarino la loro volontà di correre con Messina, senza trincerarsi dietro i dubbi e le perplessità degli altri. Intanto, in An e nell'Udc si attendono le decisioni che matureranno nei coordinamenti provinciali. La sconfitta di An pesa e Cirielli dovrà pur dare una risposta. A Cava le due anime, facenti capo a Gasparri e Cirielli, chiedono chiarezza e decisioni anche dopo le gravi accuse fatte da Marco Galdi uscendo dal partito. Nell'Udc, invece, molto dipende dal peso che il "ciclone" Baldi eserciterà nella direzione provinciale.
Fonte: Il Portico
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