Pasquale Petrillo, fondatore del movimento politico "Confronto", ex capostaff del sindaco Messina e coordinatore cittadino in pectore di Forza Italia, guarda con tristezza alle vicende politico-amministrative. Senza alcuna remora stigmatizza i comportamenti della classe politica azzurra e ne intravede l'imminente crollo. Dopo il tonfo elettorale, in Forza Italia nulla di nuovo. Anzi, a Cava tutto di peggio..."Non c'è speranza, Forza Italia sta dimostrando di essere un partito senza partito, guidato a tutti i livelli da incapaci politici, un personale politico che guarda solo al proprio fondo schiena". Ed allora? "Non resta che uscire da Forza Italia". Per andare dove? "Per restare nella Casa delle Libertà comunque. Passare in un altro partito della coalizione sarebbe troppo semplice, ma toccherebbe mettersi in fila. Questo, a pochi mesi dalle elezioni comunali, vorrebbe dire rinunciare a far politica, ma mettersi al traino di altri e non vedo tutti questi geni nel centrdestra cavese". Tornare al movimento Confronto? "No. Confronto è stata un'esperienza bellissima, unica ed irripetibile, ma finita da un pezzo. Occorre pensare a qualcosa di nuovo con uomini diversi". Ed il sindaco Messina? "Per lui la situazione è diversa. E' prigioniero del suo incarico, delle carte, del Palazzo, di Forza Italia. Se va via dal partito fa un favore ai tanti che non lo vogliono ricandidare. Se resta, lo impallineranno fino a non dargli la candidatura. Qualsiasi cosa faccia, il risultato per lui non cambia. E' in trappola. E' isolato politicamente ed attorno a se, anche per i suoi errori di scelta e di valutazione, si è fatto il vuoto". Ritiene che Messina sia al capolinea? "Non ancora. Può ancora giocarsi delle carte, ma deve mettersi in movimento e giocare d'azzardo, senza preoccuparsi di essere un novello Sansone. Se resta fermo ad aspettare gli eventi, per lui non c'è scampo". Che cosa dovrebbe fare? "Dovrebbe chiamare a raccolta gli amici e costituire una forza all'interno ed all'esterno di Forza Italia, dove dovrebbe continuare a restare, ma senza timori riverenziali, anzi, facendo saltare gli equilibri ed i piani di quanti lavorano per distruggerlo". Vale a dire? "Mandare a casa, sostituendoli eventualmente con esterni, un paio ed anche tre assessori azzurri, nominare un capo dello staff (chiarisco che per Petrillo e Durante la stagione è finita) che curi la politica e la formazione di 1-2 liste, aprire una propria segreteria politica". Succederebbe un pandemonio e potrebbe essere sfiduciato..."Male che vada, anticiperà di qualche mese la sua uscita di scena. Ma non succederà. In Consiglio ha i numeri necessari per "divertirsi" e fare piazza pulita. Ed i numeri che gli garantisce Forza Italia sono solo quelli dei suoi amici. Deve avere coraggio se non vuole morire di inedia politica". Starebbe con Messina? "Per le sue competenze amministrative è il migliore del centrodestra. Insieme ad altri, l'ho scelto come leader qualche anno fa. Ora tocca a lui scegliere i compagni di strada, prima che lo facciano gli altri".