Tu sei qui: Politica"Quarant’anni dopo. Moro e l’Italia degli anni Settanta", 14 e 15 maggio seminario all'Università di Salerno
Inserito da (redazioneip), domenica 13 maggio 2018 13:59:38
Si intitola Quarant'anni dopo. Moro e l'Italia degli anni Settanta il seminario di studi organizzato nell'ambito dell'edizione 2017-2018 di "Filmidea - Giornate di studio su storia, cinema, musica e tv", in collaborazione con l'associazione "Personae Territori". Una due giorni per riflettere, a partire dall'anniversario della tragica scomparsa dello statista democristiano, su quarant'anni di storia italiana. L'evento si terrà presso l'Aula Imbucci dell'Università degli Studi di Salerno nei giorni 14 e 15 maggio 2018.
Il programma prevede per la mattinata di lunedì 14 maggio, dalle ore 10, gli interventi dei docenti dell'Ateneo salernitano Pietro Cavallo e Pasquale Iaccio sul tema L'Italia degli anni Settanta tra Storia e Cinema. A seguire la proiezione del film Ecce Bombo (1978) di Nanni Moretti. Nel pomeriggio, alle 15, sarà invece proiettato Buongiorno notte (2003) di Marco Bellocchio. Martedì 15 maggio alle ore 10 i lavori si concluderanno con Marco Damilano, giornalista e direttore de «l'Espresso», già ospite di Filmidea nel 2015. Damilano proporrà una riflessione sul tema del seminario a partire dal suo ultimo libro Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia (Feltrinelli, 2018). Saranno presenti, oltre ai curatori del seminario Pietro Cavallo e Pasquale Iaccio, il Rettore dell'Università di Salerno Aurelio Tommasetti, il Direttore del DIPSUM Rosa Maria Grillo, il Direttore del DISPAC Mariagiovanna Riitano, il Direttore del DISPSC Annibale Elia, il Presidente di "Personae Territori"Alfonso Andria e il coordinatore del Dottorato di Studi umanistici Carmine Pinto.
Marco Damilano, giornalista e saggista, dal 2001 è cronista politico e parlamentare de «l'Espresso», di cui è diventato direttore nel 2017. Volto noto anche del piccolo schermo: è stato, infatti, autore e ospite della trasmissione di Rai3 Gazebo e opinionista di programmi politici su LA7; attualmente è ospite fisso di Propaganda Live in onda su LA7. Damilano ha scritto diversi volumi sull'Italia contemporanea, tra storia e politica. Si ricordano, tra i più recenti, Processo al nuovo (Laterza, 2017) e La Repubblica del selfie (Rizzoli, 2015) sulla scalata al potere di Matteo Renzi. Nel suo ultimo libro, Un atomo di verità, che presenterà a Filmidea, Damilano evidenzia come la morte di Moro coincida non solo con l'inizio della crisi del sistema dei partiti in Italia, ma anche con il venire progressivamente meno della mediazione politica, della necessaria «flessibilità» di cui - ricordava Moro nel discorso tenuto ai parlamentari della DC il 28 febbraio, due settimane prima di essere rapito - il partito aveva dato prova e che «ha salvato la nostra democrazia». La riflessione sulla cesura rappresentata dal rapimento e dall'assassinio di Aldo Moro è in altre parole stimolo per riflettere sull'oggi, su ciò che l'orizzonte politico è diventato. La fine di Moro rappresenta l'innesco di un processo, o se si preferisce di una deriva, che conduce al presente, ad una politica incapace di mediare, di avere visioni di lungo periodo, di offrire risposte a un «Paese dalla passionalità intensa e dalle strutture fragili», così come sapientemente lo aveva definito lo statista democristiano.
Fonte: Il Portico
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