Era prevista per domani, 5 maggio, la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, in merito al ricorso che Alfonso del Pizzo ha presentato dopo aver perso alle scorse elezioni per soli due voti contro Daniele Milano.

Ma è destinata a slittare: infatti, rivela Il Vescovado, gli avvocati della parte ricorrente, Giovanni Torre e Andrea Abbamonte, hanno presentato motivi aggiunti.

Lo scorso 26 aprile si sono concluse le operazioni di verifica del numero delle schede autenticate, di quelle votate e di quelle residue, nonché la corrispondenza tra il totale delle schede autenticate e il risultato della sommatoria delle schede votate e di quelle residue, da parte del viceprefetto aggiunto Antonella Giugliano.

Ebbene, il verificatore incaricato avrebbe appurato che non c'è corrispondenza tra il numero dei votanti registrato alla prima sezione e il numero delle schede votate. Dai registri dei votanti della prima sezione risultano 692 elettori che hanno espresso il proprio voto per le comunali, ma le schede contate sono 690. Ne mancano due.

Gli avvocati ricorrenti, poi, evidenziano che a esprimere il voto alla prima sezione ci siano stati anche elettori di altre sezioni per motivi di deambulazione, ma senza relativa attestazione medica.

Ultimo punto è che tra le dodici schede ritenute nulle ce n'era una contrassegnata dalla croce sul simbolo della lista "Amalfi Rinasce" di Del Pizzo e un nome incomprensibile nello spazio di preferenza nella lista di "Liberi". Secondo il regolamento, in presenza di un voto espresso sul simbolo di una lista e sul candidato al consigliere di un'altra lista, il voto va assegnato alla lista.

Nel caso in cui il Tar dovesse dare ragione ai ricorrenti, potrebbe essere deciso un annullamento parziale o totale delle elezioni del 21 e 22 settembre, con conseguente ritorno alle urne per tutti gli amalfitani o soltanto per la sola sezione numero uno.

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