Tu sei qui: PoliticaRidotti i fondi per i gruppi consiliari
Inserito da (admin), mercoledì 4 novembre 2015 00:00:00
Budget a disposizione dei consiglieri comunali al centro dell’assise che si è tenuta nel pomeriggio di ieri, martedì 3 novembre, a Palazzo di Città. Fra i numerosi argomenti previsti all’ordine del giorno, infatti, il dibattito si è concentrato soprattutto sull’articolo 22 delle adunanze consiliari - la cui modifica è stata approvata con il consenso della maggioranza ed il voto contrario dell’opposizione - e sulla determinazione in merito ai fondi da erogare ai gruppi.
L’esito sarà quello di una netta sforbiciata ai costi della politica. Ad essere interessati da un cospicuo taglio sono stati, infatti, i fondi destinati ai gruppi consiliari, finiti già al centro della bufera con l’inchiesta giudiziaria denominata “rimborsopoli”. La conferenza dei capigruppo aveva già dato il via libera, arrivato poi definitivamente dalla votazione in Consiglio, alla riduzione di ben 4/5 della quota fissa destinata ai gruppi consiliari. Da 2582,28 euro, infatti, scende a “soli” 500 euro la somma a disposizione annualmente per ogni gruppo. Viene ridotta da 206,58 a 200 euro, invece, anche la quota fissa destinata ad ogni consigliere appartenente ad un gruppo politico presente all’interno del parlamentino.
Contraria alla proposta l’opposizione, di cui in Consiglio si è fatto portavoce l’ex sindaco Marco Galdi, in rappresentanza di Vincenzo Lamberti, Pasquale Senatore, Antonio Barbuti, Clelia Ferrara e Renato Aliberti, i quali invece hanno dichiarato più volte di voler rinunciare del tutto alla somma, proponendo anche la devoluzione in beneficenza. «La proposta era quella di azzerare i fondi ai gruppi consiliari - ha precisato Pasquale Senatore, promotore insieme a Galdi dell’iniziativa - Chi svolge il ruolo di consigliere non avrebbe ricevuto niente dal fondo pubblico per poter svolgere l’attività politica».
«Stupisce che - ribatte il consigliere di maggioranza, Giovanni Del Vecchio - dopo che s’era raggiunta una convergenza di intenti tesa a disciplinare la distribuzione dei fondi e la disciplina delle spese ammissibili, la minoranza se ne esca con un sub-emendamento di abrogazione senza presentarlo nelle dovute sedi». L’approvazione della maggioranza è, comunque, arrivata al margine anche della discussione sulle modifiche al regolamento per le adunanze consiliari.
Giuseppe Ferrara
Fonte: Il Portico
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