Tu sei qui: PoliticaRinascita Ravellese scrive ancora ad Alfano su Fondazione e attacca Nicola Amato
Inserito da (redazionelda), venerdì 22 aprile 2016 11:09:55
Una lettera aperta indirizzata al Ministro dell'Interno Angelino Alfano, al Prefetto di Salerno Salvatore Malfi, agli organi d'informazione e a i tutori della legalità. E' l'ultima iniziativa del gruppo "Rinascita Ravellese" rappresentato da Salvatore Di Martino e Ulisse Di Palma che attraverso un manifesto apparso sulle bacheche cittadine ritornano sul mancato accesso agli atti della Fondazione Ravello.
«Ad oggi nulla è dato sapere - si legge - la cortina protettiva che avvolge la Fondazione e che abbiamo chiesto di rompere è sempre più coriacea ed il silenzio tombale è rotto solo da: Notizie di dimissioni, litigi, contenziosi, debiti, promesse che riguardano i vertici della Fondazione Ravello e le decine se non centinaia di creditori, questuanti, aspiranti a posti di lavoro, etc. Rumors di una campagna elettorale oramai avviata con voci di attività frenetiche da parte dei Consiglieri della Fondazione Ravello, rispettivamente Sindaco e Consigliere Comunale di Ravello, per assicurare alla Fondazione il personale occorrente per l'imminente Festival con proposte di contratti e assicurazioni di lavoro per il futuro».
Poi la stoccata al temuto Nicola Amato, candidato sindaco di Ravello nel Cuore (di cui non si pronuncia il nome) che mercoledì scorso ha protocollato richiesta di aspettativa a partire dal 5 maggio prossimo: «Responsabili di importanti e strategici servizi comunali che, sebbene pubblicamente già candidati addirittura alla carica di Sindaco di Ravello nella avviata competizione elettorale, continuano a gestire settori vitali quali commercio e tributi, con produzione frenetica di atti, sicuramente incompatibili sul piano morale con l'aspirazione alla carica di Sindaco. Tutto questo ci preoccupa non poco e non certo per un risultato elettorale che sicuramente condannerà comportamenti e persone che dovessero cimentarsi in metodi e atteggiamenti illegali, illegittimi ed immorali».
«Ma quel che maggiormente allarma è il ritorno d'immagine assolutamente offensivo e denigratorio per un paese, quale Ravello, che è sotto gli occhi e i riflettori del mondo - chiosano i due consiglieri - Noi continuiamo a lavorare alla luce del sole, come questa lettera aperta testimonia, aspettiamo fiduciosi che gli Organi competenti ci diano risposte e avviino ogni azione volta a garantire trasparenza, legalità e serenità, e assicuriamo i tanti cittadini che ci hanno mostrato vicinanza e preoccupazione di essere, con noi, tranquilli e fiduciosi».
Fonte: Il Vescovado
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