Si è tenuta questa mattina, presso Palazzo di Città, la presentazione del Progetto Cava Sanità 2.0 con un incontro dal titolo provocatorio "Ospedale di Cava de' Tirreni - ovvero - la SALUTE è (ancora) un DIRITTO?". Organizzato dall'associazione "Cava 5 stelle libro bianco", il Presidente Maurizio Di Domenico ha avuto modo di esporre alla cittadinanza una proposta di buon senso che rimetti al centro il diritto alla salute e la dignità del malato.

Sebbene fossero state invitate a partecipare tutte le Autorità istituzionali interessate (dal Ministro Lorenzin al Governatore De Luca, inclusi i vari commissari alla Sanità Campana), solo il Sindaco Vincenzo Servalli ha accettato di buon grado. Nessuno ha ritenuto opportuno rispondere sul tema del futuro dell'ospedale di Cava de' Tirreni e dell'intero sistema sanitario che fa capo al distretto 63 dell'ASL di Salerno, Cava de' Tirreni e Costa d'Amalfi.
Un progetto interassociativo, più volte specificato dal Presidente Di Domenico, che non ha e non vuole avere colore politico, aperto a qualsiasi miglioramento nel bene della collettività.
Dopo un intenso dibattito tra il sindaco ed il presidente dell'associazione, si è giunti alla richiesta formale di attivare un tavolo tecnico che possa portare ad un progetto unitario e condiviso con gli organi di Governo Regionale.
Significativa la presenza dell'unico rappresentante della Regione Campania, il consigliere del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, che parlando da libero cittadino ha espresso il suo totale disappunto nelle modalità di gestione della Sanità in Campania.
Da registrare, a fine lavori, l'intervento del Prof. Giuseppe Foscari che ha ribadito, con toni molto forti, il suo pensiero su quello che il polo universitario di ricerca dell'azienda ospedaliera Ruggi di Dio rappresenta.
Il Sindaco Servalli non si è tenuto in disparte: proprio dal dibattito con il Dott. Di Domenico sono nati gli spunti più importanti da tenere presenti nel caso decida di istituire il tavolo tecnico chiesto dall'associazione "Cava 5 Stelle Libro Bianco".

Quello che è certo è che Cava de' Tirreni ed il distretto territoriale che rappresenta anche l'intera Costa d'Amalfi non può permettersi una sanità ad intermittenza che funziona, solo grazie a continue deroghe a provvedimenti che vorrebbero vedere chiuso definitivamente l'ospedale e depotenziati tutti gli altri servizi.