Tu sei qui: PoliticaScarichi anomali a Marmorata, il caso finisce in Parlamento
Inserito da (redazionelda), giovedì 25 giugno 2015 14:12:25
«Ho presentato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare per sapere se non ritenga doveroso assumere ogni iniziativa di competenza volta a far luce sulle cause dello sversamento nelle acque della baia di Marmorata, nel comune di Ravello, dove si è formata un'enorme chiazza marrone, e a verificare lo stato dei luoghi, anche ai fini della tempestiva revoca del divieto di balneazione nello specchio d'acqua compreso tra punta dello Scarpariello e la località Cippo di Minori». È quanto annuncia Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, in seguito a quello che è stato definito un vero e proprio danno ambientale verificatosi nel pomeriggio del 5 giugno scorso.
«Sull'episodio - scrive - per il quale è stata aperta una indagine dalla Guardia costiera di Amalfi, è intervenuto il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, che ha firmato un'ordinanza di divieto di balneazione temporaneo. Quanto accaduto, che ha messo peraltro in allarme numerosi cittadini, sarebbe stato già chiarito da una relazione dell'Ausino, la società affidataria del servizio di gestione delle acque: il responsabile del servizio fognature avrebbe, infatti, comunicato all'amministrazione comunale di Ravello che, a seguito di un sopralluogo per verificare lo stato della condotta sottomarina posta a circa cento metri dalla costa, alla località Marmorata, sono stati rilevati dei danni probabilmente a causa di un'ancora di una non ancora identificata imbarcazione».
L'indagine più ampia che la Procura della Repubblica sta conducendo da oltre un anno è concentrata sulla condizione di tutti gli impianti di depurazione della costiera. Molti di questi, semplici vasche di sedimentazione, sono stati già classificati non conformi. Ora si dovrà ben comprendere come questi vecchi impianti (quello di Marmorata risalente alla metà degli anni '70, per un'utenza di 600 persone) venivano manutenuti, al di là del danno alla condotta sottomarina.
«La situazione, oramai al limite - conclude Cirielli - arriva proprio nel periodo in cui la costiera si prepara ad ospitare, come ogni anno, migliaia di bagnanti attratti dalle sue acque limpide e, se non risolta con tempestività, rischia di creare un enorme danno, non solo per l'ambiente, ma anche economico per tutte le attività balneari del luogo».
Fonte: Il Vescovado
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