Tu sei qui: PoliticaSe.T.A. e demolizioni, l'ora della verità
Inserito da (admin), mercoledì 16 luglio 2008 00:00:00
Seduta "calda" quella del parlamentino cavese. Sul caso Salvatore Senatore, il presidente della Se.T.A. per il quale sono state chieste le dimissioni, il sindaco Gravagnuolo chiederà alla sua maggioranza a sostegno un voto di fiducia per rigettarle. «Chi non vota è fuori della maggioranza». Ma nelle ultime ore il sindaco Gravagnuolo sta anche pensando a rafforzare la Giunta immaginando una svolta nella seconda fase della gestione: sempre più insistente la voce dei cambi in Giunta. Si fanno, per un probabile ingresso in esecutivo, i nomi di Giancarlo Accarino, ex segretario della Margherita, e di Mariano Agrusta, presidente del movimento politico culturale Gi100, due noti professionisti cavesi che sarebbero già stati contattati dallo stesso sindaco.
Ma oggi c'è da superare in Consiglio comunale lo scoglio della vicenda Se.T.A. e della richiesta di dimissioni del presidente Salvatore Senatore. I fatti. Nell'ultimo Consiglio comunale Assia Landi, consigliere di E' Viva Cava, con l'appoggio di Emilio Maddalo (Udeur), aveva chiesto le dimissioni del presidente della Se.T.A. Sarebbe stato incompatibile con la carica - a loro parere - per presunti abusi edilizi commessi. Il sindaco Gravagnuolo aveva chiesto un approfondimento e, dopo aver acquisito la documentazione, ha preparato una lunga relazione che oggi si appresta a leggere in aula. «Siamo l'Amministrazione della lotta all'abuso ed all'illegalità e della trasparenza, ma anche difensori della dignità delle persone»: Gravagnuolo non vuole né processare, né essere processato. «Ognuno si assumerà le sue responsabilità», aggiunge il sindaco quasi a chiosa delle parole ultimative che intende pronunciare su argomenti senza fondamento.
Ma oltre al caso Senatore c'è all'ordine del giorno anche la dichiarazione di prevalente interesse pubblico per 11 fabbricati acquisiti al patrimonio comunale e destinati alla demolizione. I partiti stanno mettendo a punto una proposta sulla quale ci potrebbe essere una convergenza bipartisan. E Gravagnuolo, in previsione del dibattito, ha chiesto all'avvocato Tosini dell'Ufficio Legale del Comune un articolato parere sulla possibilità di un'eventuale utilizzazione di detti immobili per far fronte all'emergenza abitativa. Tosini ha ribadito che l'opera non deve essere in contrasto con i rilevanti interessi urbanistici, che occorre acquisire il parere dell'autorità preposta alla tutela ambientale e che gli immobili debbono essere destinati a soggetti legittimati a partecipare alle procedure di assegnazione degli alloggi di edilizia economica e popolare. L'opposizione è compatta, insisterà sull'emergenza abitativa e sulla necessità di dare risposte forti e concrete. «La città dei progetti, il futuro di Cava va coniugato e misurato con le realtà quotidiane», osserva Barbuti.
Fonte: Il Portico
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