Garbata nella forma, ma dura nella sostanza, la risposta dell'avvocato Marco Senatore al presidente Gianfranco Fini, che lo invitava a lavorare per An e per la difesa dei valori di cui essa è portatrice. Marco Senatore, presidente di Alleanza Italia, formazione politica nata dai fuoriusciti di An ed oggi a Cava postasi in aperta contestazione con la Giunta Messina e con An retta da Cirielli, lo ringrazia dell'attenzione, ma al contempo gli ripropone la storia di un gruppo emarginato, messo alla porta di quel partito che è stato per tantissimi la loro storia, il loro amore, il loro affetto. «In provincia di Salerno siamo più di 1.300 ex iscritti di An, sospesi o espulsi dal partito dal presidente provinciale Cirielli, che evidentemente gioca a favore della sinistra». Senatore si rammarica di non poter contribuire alla campagna elettorale di An, pena la denunzia penale da parte di Cirielli per appropriazione del simbolo che è solo suo. «Cercate, se potete, di mettervi d'accordo». Ma Senatore è addolorato perché sull'intera vicenda, che ha coinvolto tantissimi iscritti, ha regnato il silenzio e lo stesso Fini ne è all'oscuro. «La tua lettera ci fa capire che a Roma tutto quello che è accaduto o accade a Salerno è ignoto (così come ti viene nascosta la nascita di Alleanza Italia, che alle ultime provinciali ha raccolto più di 13mila voti, e la pesantissima sconfitta di An). Per questo i nostri nominativi risultano, forse per errore o per esigenze statistiche interne, ancora tra gli iscritti di An». Hanno già pagato un prezzo durissimo. «Quando verremo riammessi, liberi da eventuali denunzie e previo allontanamento reale e definitivo di Cirielli dalla provincia di Salerno, ove ha mietuto tragedie politiche, accoglieremo, forse, i tuoi appelli al voto».