Tu sei qui: PoliticaSfiducia a Panza, l'11 il Consiglio
Inserito da (admin), martedì 5 agosto 2008 00:00:00
Il Pdl diserta la conferenza dei capigruppo. Ferma e decisa la risposta del presidente del Consiglio, Lucio Panza. Si inaspriscono i toni della polemica tra maggioranza e minoranza. Intanto, il Consiglio comunale è stato convocato per l'11 agosto, con all'ordine del giorno la sfiducia al presidente del Consiglio comunale. La minoranza aveva chiesto, con 11 firmatari, la convocazione per la sfiducia al presidente Panza e la verifica di una responsabilità del segretario comunale, Angelo Cucco, che, unitamente al presidente del Consiglio, aveva consentito la discussione di un argomento che andava trattato in seduta segreta.
«Ho notificato ai firmatari della richiesta che correttamente ho convocato il Consiglio comunale, nello stesso tempo, però, ho fatto presente che il Consiglio comunale è incompetente a verificare la responsabilità del segretario. Nel corso della seduta saranno offerte risposte chiare. Sarà dimostrato con atti certi che non è stato tradito né lo spirito, né la forma della legge e, soprattutto, l'azione da noi portata avanti è rispettosa della dignità di ogni consigliere comunale e dell'istituzione». D'altra parte la stessa nota del prefetto Meoli, sollecitata dallo stesso Panza, non ammetteva diversa interpretazione: il segretario generale dipende funzionalmente dal capo dell'Amministrazione e l'accertamento di responsabilità è regolata espressamente da una procedura disciplinare.
Consiglio comunale sì, ma non su materia che non attiene alla competenza del Consiglio comunale. Può essere solo un invito al sindaco ad avviare la procedura disciplinare al fine di verificare eventuali responsabilità a carico del segretario. «Il sindaco - continua Panza - ha comunicato che assicurerà tutte le prerogative in ordine a tale accertamento». Dura la risposta anche del capogruppo del Pd, Adolfo Salsano: «La città va amministrata, non ci sottraiamo al confronto, ma che sia sulle cose concrete». Ma a destra si è sempre più decisi a portare avanti la sfiducia al presidente del Consiglio. Sul caso del segretario non si demorde. «Faremo i nostri passi e verificheremo fino in fondo se esistono gli estremi. Noi confermiamo che siamo stati esposti a responsabilità penali, tanto più che la seduta, oltre ad essere pubblica, veniva trasmessa in tempo reale via internet. Il presidente del Consiglio non è il nostro garante», affermano Laudato e Barbuti.
Fonte: Il Portico
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