Tu sei qui: PoliticaSi astenne dal votare De Masi, Schiavo: «Il ‘tuttologo’ voleva imporre scelte decise in solitaria autonomia»
Inserito da (redazionelda), domenica 22 novembre 2015 08:12:43
Riceviamo e pubblichiamo lettera a firma di Gianpaolo Schiavo, direttore del Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari e consigliere d'indirizzo della Fondazione Ravello in quota Comune, astenutosi all'atto della votazione di De Masi a presidente dell'Ente (era il 6 agosto scorso) e dimissionario, nei giorni successivi. Dimissioni poi respinte dal sindaco Paolo Vuilleumier. Di seguito testo integrale.
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A nessuno, men che meno a me, piace dire: "...l'avevo detto!!!" Nessuno deve gioire quando a distanza di tempo, gli eventi ti danno ragione...non serve a niente e non giova a nessuno! Anzi, per il bene di Ravello e della Fondazione, avrei voluto sbagliarmi; avrei preferito non aver visto o previsto un po' più al di là di ciò che al momento sembrava l'unica strada percorribile o il meglio che si potesse decidere.
Eppure nell'ormai lontanissimo 6 agosto, all'atto della nomina da parte dei componenti del Consiglio d'Indirizzo del nuovo (?) Presidente della Fondazione Ravello, la mia "astensione motivata" sul nome del Prof. Domenico De Masi, indicato da tutti i Soci Fondatori, era qualcosa in più di una non condivisione sulla persona e sulla figura designata.
Infatti nel documento allegato alla mia dichiarazione di "non voto", proprio in riferimento ad un necessario cambio di rotta e di impostazione sulla gestione e sull'immagine verticistica della Fondazione, scrivevo :
"...ritenevo che, proprio in un tale momento topico, si poteva e doveva fare tutti insieme uno sforzo in più per cercare in altri ambiti e fuori da terreni già battuti, altre figure che avrebbero potuto ampliare e allargare i confini e le potenzialità in prospettiva della Fondazione e delle sue attività. Inoltre sarebbe stato più significativo, dando all'esterno un messaggio ancora più incisivo, evitare di individuare il Presidente tra coloro che direttamente o indirettamente sono stati parte in causa o anche solo evocati nelle conflittualità di questi mesi, anche per evitare che si potesse vedere tale nomina come una sorta di "punizione" e rivalsa nei confronti di alcune componenti della precedente gestione. Sminuendo di fatto anche le battaglie e le impostazioni di principio di questi mesi trascorsi, che sono stati improntati sul confronto tra diverse visioni strategiche e di comportamento e non su una semplice contrapposizione tra personalismi esasperati."
Purtroppo le previsioni sono state quasi del tutto confermate dai fatti, dagli atteggiamenti e dalle volontà egemoniche, accentratrici e poco rispettose delle persone e delle competenze professionali dei componenti dei diversi Organi della Fondazione da parte del "tuttologo" prof. De Masi, che anche nel suo inglorioso addio ha fatto emergere, soprattutto nelle sue esternazioni a mezzo stampa, il suo disprezzo delle sensibilità altrui e la sua unica vera natura persino vendicativa. Fattore predominante anche dei suoi pochi e scoordinati atti della sua nuova (e breve) avventura alla guida della prestigiosa Fondazione (rimozioni e nuove nomine fiduciarie di importanti figure operative, oltre ai tentativi di imporre visioni e scelte decise in solitaria autonomia, con la pretesa di farle accettare senza neppure averne verificato la fattibilità e le necessarie coperture finanziarie. Calpestando in tal modo a più riprese le pertinenze e le funzioni ascritte per Statuto alla dialettica interna e alla collegialità degli Organi regolarmente costituiti).
Altro che clima rissoso, come scritto da De Masi! A tali tentativi di prevaricazione, ciascuno dei Consiglieri ha sempre contrapposto solo una ferma, motivata, ma sempre civile contrarietà ai metodi e ai toni del ex Presidente e alla volontà legittima di dare il proprio, disinteressato e appassionato contributo.
Tale sodalizio, che è patrimonio di tutti, ha bisogno di ben altro! Non più di "unti dal Signore" o "padroni del vapore" unici e indiscussi!!!
Fonte: Il Vescovado
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