Dopo una giornata politica, quella di ieri, a dir poco movimentata - per usare un eufemismo - con gli audio di Silvio Berlusconi diffusi dall'agenzia di stampa LaPresse, l'eco delle affermazioni del Cavaliere non si è fermato dentro i confini nazionali.

"Gli audio diffusi non rappresentano la posizione né mia, né del presidente di Forza Italia, né del partito. Siamo con la Nato, con l'Ue e con l'Ucraina" chiarisce Antonio Tajani che è giunto oggi a Bruxelles alla biblioteca di Solvay dove ad attenderlo c'era lo stato maggiore del Partito popolare europeo e, in buona parte, della stessa Unione europea.

Ad ascoltarlo, tra gli altri, Ursula von der Leyen, Roberta Metsola, Manfred Weber.

Dinanzi a questa platea, il coordinatore nazionale di Forza Italia ha un unico messaggio da recapitare: "Fidatevi, siamo europeisti".

Intanto Kiev, dopo ore di silenzio, decide di attaccare frontalmente il Cavaliere, facendo una netta distinzione tra lui e Giorgia Meloni: "Mentre il signor Berlusconi è sotto l'effetto della vodka russa in compagnia di 'cinque amici di Putin', Giorgia Meloni dimostra quali sono i veri principi e la comprensione delle sfide globali. Ognuno sceglie la propria strada", twitta (in italiano) Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Visto il clima non proprio disteso a Bruxelles, oltre a rassicurare i suoi colleghi di partito in riunione, pare che Tajani abbia avuto diversi incontri, tra questi anche con von der Leyen e con Metsola.

Sarà ancora lui, Antonio Tajani, il ministro degli Esteri che indicherà Giorgia Meloni per il suo imminente governo?

Lo scopriremo a stretto giro.

Fonte foto: Pagina Facebook Antonio Tajani e Commons Wikimedia