Non si sblocca la situazione sull'affaire grano dopo che la Russia si è tirata indietro dall'accordo siglato con Kiev con il supporto della Turchia di Erdogan e sotto l'egida dell'Onu.

"L'accordo per l'export sicuro di grano dai porti ucraini sarà difficilmente realizzabile senza la partecipazione della Russia" così ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov (qui nostro articolo).

Per poi proseguire:

"I contatti continuano con la parte turca, così come con l'Onu attraverso i dipartimenti diplomatici e di altro tipo".

E poi l'affondo dello stesso Peskov contro Kiev:

"Gli accordi con il presidente ucraino Vladimir Zelensky sono inutili, bisogna parlare non solo con lui, ma anche con i suoi ispiratori di Washington, che hanno il voto decisivo. Ovviamente il voto decisivo spetta a Washington", ha detto alla stampa, "è impossibile parlare di qualcosa con Kiev. C'e' un presidente a Kiev, il legittimo presidente dell'Ucraina, ma gli accordi con lui non valgono nulla, perché per volere esterno possono essere annullati all'istante", ha dichiarato Peskov.

Ma sullo stop all'accordo del 22 luglio scorso raggiunto ad Istanbul niente è ancora definitivo ed è lo stesso Putin a confermarlo:

"La Russia non ha deciso di uscire definitivamente dall'accordo sull'esportazione del grano raggiunto il 22 luglio a Istanbul, ma ha solo deciso di sospenderlo" ha dichiarato il presidente russo alla tv di Stato.

Fonte foto: Foto diДмитрий ОсипенкоdaPixabay e Commons Wikimedia