di Concetta Lambiase - docente di Educazione Fisica

"Siamo tutti figli di una donna. Può finire un amore non la vita. No alla violenza sulle donne": così recita la scritta sul retro della maglietta indossata ieri da Vincenzo Borsa con un cuore verde che per lui è il simbolo di amore che prova per la sorella Anna, brutalmente assassinata dall'uomo che diceva di amarla! Vincenzo dagli occhi azzurri e profondi, come quello disegnato a rappresentare l'associazione a lei intitolata "AnnaBorsa", era presente ieri pomeriggio dalle 18.00 nei pressi della spiaggia di Santa Teresa a Salerno dove si è tenuto un suggestivo quadrangolare di soccer beach per ricordare la giovane donna e come lei tutte le vittime di femminicidio. Ho personalmente incontrato Vincenzo circa un anno fa, quando ho iniziato a proporre la campagna di sensibilizzazione per l'eliminazione della violenza di genere "Posto Occupato" e dopo qualche messaggio sui social c'è stato un incontro molto emozionante per entrambi, sempre ad una partita di calcio in occasione delle giornata del 25 novembre. Tra noi bastano pochi messaggi e un cuore verde come a dirsi "ci sono" e, infatti, anche io ieri ho partecipato tra il pubblico numeroso assiepato sulle gradinate al termine di una calda giornata a tifare e omaggiare le squadre di calcio presenti con lo sventolio delle bandiere della Curva Sud e magliette della squadra granata! Tante le famiglie con i bambini che hanno potuto fare due tiri insieme ai giocatori, e tra questi presenti Ciro De Cesare che ha ricordato Anna: "E' un evento molto importante per Salerno, anche perché io conoscevo molto bene Anna cresciuta come me nel quartiere di Mariconda! Per me essere qui e rappresentare Anna Borsa insieme allo zio, che gioca in squadra con me, è un motivo di orgoglio e di soddisfazione, sperando che si possano fare tanti eventi per far sì che questi episodi non accadano più come invece è capitato ad Anna, una ragazza bellissima!"

"Ringrazio l'organizzazione per la realizzazione di questo evento e per aver dedicato questo torneo alla memoria di mia nipote - dice lo zio Alberto Borsa prima di scendere in campo - ed è bello ritrovare vecchi amici e giocare dopo tanti anni su questa spiaggia dove sono nato e oggi giocare qui è un motivo in più di emozione per il ricordo indelebile che ho di mia nipote. Penso che questi tornei possano servire a sensibilizzare e ringrazio tutti per aver fatto sì che se ne possa parlare perché la violenza sulle donne è un fatto inumano"

E mentre inizia la prima partita si trova tra i giocatori prossimi a scendere in campo lui: il Vikingo

"Un torneo per dire "No alla violenza sulle donne": trovarsi tutti qui è bellissimo, ci stiamo anche divertendo e il Vikingo questo vuole e lo dirà sempre: vogliamoci bene!" così conclude uno dei più grandi tifosi della Salernitana.

Conclude molto emozionato Vincenzo Borsa che nel ringraziare tutti i partecipanti che sostengono l'associazione intitolata alla sorella ricorda che le attività sono finalizzate a contrastare la violenza e a sostenere le vittime. "Oggi insieme a me la mia grande amica Concetta Lambiase è sempre presente e pronta quando le mando un messaggio o la chiamo lei scappa, basta che le dico "Vieni" lei subito c'è e sono molto felice di averla conosciuta, magari in un momento molto particolare della mia vita, ma niente nasce per caso!"

E senza sapere chi vince o chi perde con enorme correttezza da parte di tutti si conclude la serata con un magnifico "terzo tempo" dandosi appuntamento alla prossima occasione! Grande emozione anche per me che prima di andare via abbraccio forte Vincenzo, come tutte le volte che ci vediamo!

Viva il calcio! Abbasso la violenza! Sempre!