Sembra un vero e proprio passaggio di consegne quello tra Francesco Bagnaia e Valentino Rossi: da un lato visto che il giovane venticinquenne succede proprio al pilota di Tavullia che lo vinse per l'ultima volta, nel 2009, e che 5 anni dopo, nel 2014 volle prendere con sé, sotto la propria 'ala protettiva', proprio Bagnaia, scegliendolo per la sua Sky Racing Team VR46 nel 2014.

'Pecco' Bagnaia ha costruito questo suo secondo titolo iridato, il primo nella classe regina, con stoffa e testa da campione navigato con una rimonta pazzesca che gli ha consentito di scalare quel muro di 91 punti che, a metà giugno, lo separava da Fabio Quartararo e dalla vetta della classifica.

La vittoria nella classe regina di Bagnaia si aggiunge a quella ottenuta in Moto2 del 2018 ed interrompe 15 anni di astinenza, riportando in Ducati un titolo piloti che mancava dal 2007, l'epoca di Casey Stoner.

E ancora: 13 anni dopo Rossi (2009), un italiano conquista di nuovo il titolo nella massima cilindrata, a mezzo secolo da quando centauro e moto italiani vincevano la classe regina, con Giacomo Agostini e la MV Agusta 500, nel 1972: 50 anni dopo.

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