Notizie contrastanti quelle che arrivano dall'universo Amazon: da una parte il fondatore del colosso americano, Jeff Bezos annuncia che il suo patrimonio - stimato in circa 124 miliardi di dollari - verrà devoluto in beneficienza. Dall'altra, prima il Wall Street Journal e poi il New York Times annunciano che la stessa Amazon potrebbe tagliare 10 mila posti di lavoro. A stretto giro: entro questa settimana.

Dopo i 'pasticci' di Elon Musk con Twitter e Mark Zuckerberg con Facebook vengono annunciati così per questa settimana anche i tagli al personale di Amazon.

Un settore in crisi: la società di Seattle e' solo l'ultima delle grandi aziende tecnologiche che ha risposto alla crisi (inflazione, dollaro alto, scarso potere di acquisto, consumatori diffidenti, crisi internazionale) con una massiccia dose di licenziamenti.

Più di 3500 licenziamenti in Twitter, 11mila in Meta/Facebook ma anche altre aziende della big tech soffrono e tagliano il personale forse perché durante il Covid avevano deciso di aumentare il numero di dipendenti per tentare di far 'volare i numeri' durante l'emergenza.

Poi però il vento è cambiato: gli investimenti pubblicitari sono diminuiti e i conti non tornano.

"Non escludo la possibilità di bancarotta", ha detto Musk ai dipendenti.

Senza dimenticare Microsoft e Salesforce anch'esse alle prese con ridimensionamenti del personale.

E anche Google trema: lo scorso mese di ottobre la società aveva invitato alcuni dei suoi dipendenti a cercare un'altra occupazione all'interno dell'azienda. Anche Meta aveva iniziato in questo modo.

In mezzo a questa "valle di lacrime" di taglio dei costi e di licenziamento del personale cui non viene risparmiato proprio nessuno, neppure la stessa Amazon, il suo fondatore - come detto - si impegna a disfarsi della maggior parte dei 124 miliardi di dollari del suo patrimonio, devolvendoli alla lotta al cambiamento climatico ma anche al fine di sostenere coloro che sono impegnati a unire l'umanità di fronte alle profonde divisioni sociali e politiche.

Da una parte si licenzia, dall'altra si devolve in beneficienza: sembrerebbe quasi un rompicapo - per i più - incomprensibile.

Fonte foto: Flickr e Commons Wikimedia