Tu sei qui: TecnologiaBeppe Grillo: i nuovi inquisitori vogliono mettere a tacere il web, non ci riusciranno.
Inserito da (admin), sabato 31 dicembre 2016 11:02:25
Suonano lapidarie le parole utilizzate dal capo politico del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che in un post sfoga la sua rabbia per le pesanti dichiarazioni del Presidente dell'antitrust durante un'intervista al Financial Times. Vogliono mettere un bavaglio al web, nascondere l'incapacità di comprendere ciò che accade con un nuovo tribunale inquisitorio in cui chi non è "allineato" con il pensiero dominante va immediatamente fermato (o meglio oscurato). Booble è nato nel 2015 proprio per fronteggiare l'elevato numero di notizie false che circolano sul web e lo fa con lo stesso stile di chi le crea, semplice e diretto. Gli utenti, grazie anche ai siti di satira e di bufale preconfezionate, hanno imparato ad essere più attenti e a non accettare più passivamente quello che arriva loro. Questo forse, ai "media allineati" e a chi gestisce il potere tramite l'informazione deviata, fa paura e qualcuno cerca di correre ai ripari. La guerra è appena iniziata e sarà dura per chi ha ancora voglio di prendere in giro gli italiani. Di seguito il post "integrale" apparso ieri sul Blog www.beppegrillo.it di Beppe Grillo Il presidente dell'antitrust Pitruzzella ha rilasciato un'intervista al Financial Times, a metà strada tra il delirio d'onnipotenza e l'ignoranza completa di come funzioni il web, dicendo che "la post-verità in politica è uno dei catalizzatori del populismo e una minaccia alle nostre democrazie". E cosa è la post-verità si chiede una persona normale? "La post-verità è una definizione usata dai rosiconi che non sono entrati nel ventre della balena del web e quindi non riescono a interpretare i tempi. Parliamo di giornalisti le cui testate hanno avallato per anni bugie ed idiozie di ogni tipo. La post-verità semmai è quella costruita dai giornalisti. Chi vi ha aderito poi si è sorpreso per Grillo, per la Brexit, per la vittoria di Trump e per quella del no al referendum in Italia. Ci raccontano un mondo che non esiste più e chiamano post-verità quello reale." E' la definizione, che meriterebbe la Treccani, di Roberto D'Agostino. L'intervista si fa interessante quando Pitruzzella spiega come si combatte la post-verità: "dobbiamo decidere se lasciare Internet così com'è, il selvaggio west, oppure se regolamentarlo. Penso che queste regole vadano definite dallo Stato. [...] Non è compito di entità private controllare l'informazione, questo è dei poteri statali: loro devono garantire che l'informazione è corretta". Tradotto significa che vogliono fare un bel tribunale dell'inquisizione, controllato dai partiti di governo, che decida cosa è vero e cosa è falso. Immaginatevi la scena. Scrivo sul Blog: "I politici prendono la pensione d'oro: è un privilegio che vogliamo abolire!". Il tribunale decreta: "Falso, prendono una pensione normale come tutti, è un diritto acquisito. E' post-verità la tua! Ordiniamo che il Blog di Grillo sia messo al rogo!" "Ma non si può bruciare, sua Pitruzzella: è fatto di bit!" "Allora al rogo il computer di Grillo e pure il suo mouse, e se si lamenta al rogo pure lui". Purtroppo Pitruzzella non è un pazzo solitario. Il premier fotocopia Gentiloni ieri ha detto che gli strappi nel tessuto sociale del Paese sono causati anche da Internet. Per il sempregrigio Napolitano "la politica del click è mistificazione". Renzi è convinto di aver perso il referendum per colpa del web: "Abbiamo lasciato il web a chi in queste ore è sotto gli occhi internazionali, a cominciare dal New York Times, in quanto diffusore di falsità". I travestiti morali sono abituati alla TV, dove se vai con una scheda elettorale falsa i giornalisti ci credono, ma se lo fate sul web i cittadini ve lo dicono che siete dei cazzari, non prendetevela. Tutti uniti contro il web. Ora che nessuno legge più i giornali e anche chi li legge non crede alle loro balle, i nuovi inquisitori vogliono un tribunale per controllare internet e condannare chi li sputtana. Sono colpevole, venite a prendermi. Questo Blog non smetterà mai di scrivere e la Rete non si fermerà con un tribunale. Bloccate un social? Ne fioriranno altri dieci che non riuscirete a controllare. Le vostre post-cazzate non ci fermeranno.
Fonte: Booble
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