Tu sei qui: TecnologiaC'è un solo tipo di morte che ci dà il tempo di salutare gli amici o di incidere un nuovo album.
Inserito da (admin), martedì 12 gennaio 2016 23:17:16
Qualche tempo fa ho avuto modo di apprezzare un oncologo che, in una piacevole chiacchierata, ebbe modo di illuminarmi su una prospettiva che non avevo considerato. Dopo aver trattato delicati argomenti mi chiese quale fosse secondo me il miglior modo di lasciare questa vita. Di getto risposi una fine improvvisa senza sofferenza e senza malattia. Lui mi rispose che egoisticamente era d'accordo con me ma fondamentalmente chi muore così lascia molte cose incompiute. Triste a dirsi ma l'unica morte che consente al malato di sistemare le cose "sospese" è un tumore. Per quanto invasivo e veloce, dalla diagnosi alla morte, il tempo a disposizione del paziente varia da pochi mesi a diversi anni, tempi sufficienti a gestire i propri lasciti non solo economici. Insomma, per farla breve, un cancro, che non si augura nemmeno ad un nemico, è l'unica morte che consente di avere il tempo anche di salutare gli amici, quelli veri. Bellissimo questo pensiero che gira sul web da poco dopo la morte del cantante inglese David Bowie: "Io sto per morire... so che mancano pochi mesi alla fine della mia esperienza terrena.. Cosa faccio? Mi dispero, entro in depressione, rifiuto l'idea della morte e faccio finta che la malattia non esiste? Oppure decido di vincere la morte.. lo decido con l'anima, perché solo l'anima ed il cuore mi danno l'ispirazione per comporre musica come ho fatto per 50 anni... Faccio brevemente i conti e, da quanto mi dicono i dottori, riesco a prevedere con uno scarto minimo la data del mio decesso e fisso l'uscita del mio nuovo ed ultimo lavoro per l'8 gennaio 2016, il giorno in cui compirò 69 anni. Lavoro giorno e notte, ho tempo per comporre, per perfezionare, per interpretare, per registrare in studio e per fare i video... lo faccio il prima possibile perché non voglio che dal mio volto si possa intravedere la morte che, beffarda, sta falciando nel mio corpo senza che io possa difendermi.. Ma io ti sfido, morte.... cazzo se non ti sfido!!! Ho sfidato e vinto il mondo bigotto degli anni 70 con la fierezza dell'ambiguità... ho amato uomini e donne, sono stato uomo, donna, alieno, e, alla fine, un corpo celeste. Cosa puoi, tu, morte contro la mia eternità, la mia genialità, la mia follia, la mia creatività, la mia musica che vivrà per sempre? Io sono Lazzaro, dilaniato dalle cicatrici, morirò nel corpo, ma vivrò in eterno attraverso la mia musica!. Ho vissuto abbastanza per ricevere gli auguri di buon compleanno al quale pensavo di non arrivare, per vedere pubblicato il mio album... sono sopravvissuto all'8 gennaio... e tu, mia cara assassina, hai perso! Pensa solo che, se tu non avessi bussato alla mia porta, le mie opere sarebbero state 24, fossi riuscito anche a campare 100 anni, e invece, grazie a te, sono 25!!! Sai,...io sarò libero proprio come un uccello" Insomma una qualsiasi altra sorte non avrebbe fatto nascere questo ultimo album, un saluto ai milioni di amici che nel mondo lo hanno amato ed apprezzato.
Fonte: Booble
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